Diego Armando Maradona: l’infermiere aveva l’ordine di “non svegliarlo”

L’infermiere notturno di Diego Armando Maradona, sarà il primo membro dell’equipe medica a comparire davanti alla procura argentina.

Mentre si è ancora alla ricerca della verità, secondo la stampa sudamericana e per la perizia effettuata sulla morte del calciatore questi venne abbandonato dal team sanitario.

Per i 7 indagati la possibile accusa dalla quale dovranno difendersi è di omicidio volontario.

Stando a quanto riportano alcuni giornali locali, e secondo Franco Chiarelli, l’avvocato dell’infermiere, il suo cliente avrebbe confermato al legale di aver notato alcuni segnali d’allarme che ha puntualmente trasmesso ai medici.

Ma che:

“solo i professionisti  avevano una comprensione della situazione che potevano interpretare”.

Ha detto anche di non essere stato informato dei problemi cardiaci di Maradona, ed ha sottolineato alla fine di un lungo interrogatorio dell’assistito:

“I suoi superiori gli hanno detto di non disturbare il paziente. Il mio cliente ha avuto la saggezza di svolgere il suo compito (di monitoraggio) senza che il paziente si sentisse invaso”.

Diego Maradona, che soffriva di problemi ai reni, al fegato e al cuore, è morto nel 2020 per un attacco di cuore da solo nella sua casa, a nord di Buenos Aires, poche settimane dopo aver subito un’operazione al cervello per un coagulo di sangue.

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Problemi di cuore

Ritiratosi dai campi a 37 anni, “el Diez” (il dieci, il suo numero di maglia), era caduto nella droga e nell’alcol, moltiplicando incidenti cardiaci, disintossicazione, fasi di obesità, a rischio della sua salute

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Altri sei membri dell’equipe sanitaria di Diego Maradona, tra cui il suo medico personale e lo psichiatra, saranno ascoltati a turno dalla procura argentina nell’ambito di un’inchiesta per “omicidio colposo con circostanze aggravanti”.

La Procura di San Isidro ritiene che la morte di Maradona, il 25 novembre 2020, sia il risultato di negligenza e imperizia dell’equipe medica. I sette membri del personale infermieristico sono accusati di non aver assicurato “la corretta somministrazione dei farmaci e degli psicofarmaci” prescritti.

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