Strage di Corinaldo, chiusa l’inchiesta bis: 19 indagati

Chiusa l’inchiesta bis per la strage di Corinaldo, avvenuta l’8 dicembre 2018. Sono 19 gli indagati, tra cui la società Magic srl.

strage di corinaldo

Lo scorso giovedì è stata emessa la sentenza di condanna per i 6 componenti della baby gang che provocarono la strage di Corinaldo.

Le condanne

Era l’8 dicembre 2018 quando 6 persero la vita nella strage di Corinaldo. Nella discoteca la Lanterna Azzurra di Ancona circa 1500 giovani si erano ritrovati per assistere al concerto del rapper Sfera Ebbasta.

Fu proprio durante l’attesa del concerto che una banda di 6 giovanissimi spruzzò dello spray urticante per mettere in atto dei furti nel locale.

Nel fuggi-fuggi generale, si diressero tutti verso l’uscita. La balaustra della rampa di emergenza crollò. Morirono 5 adolescenti e una giovane mamma che accompagnava la figlia 12enne al concerto.

Le vittime della strage di Corinaldo furono: Asia Nasoni (14), Benedetta Vitali (15), Emma Fabini (14), Daniele Pongetti (16), Mattia Orlandi (15) ed Eleonara Girolimini (39).

I componenti della baby gang, Badr Amouiyah, Ugo Di Puorto, Souhaib Haddad, Raffaele Mormone, Andrea Cavallari e Moez Akari sono stati condannati a pene comprese tra i 10 e i 12 anni con l’accusa di omicidio preterintenzionale.

Caduta invece quella di associazione a delinquere. Tanta la rabbia ed il dolore dei parenti delle vittime, per una condanna giudicata da molti troppo leggera rispetto al reato commesso.

Chiuse le indagini

Come riferisce anche La Nuova Riviera, è arrivato questa mattina l’avviso di chiusura delle indagini per la strage di Corinaldo.

Nell’inchiesta sono coinvolti 18 persone e la società Magic srl. I 18 sono: i proprietari dell’immobile, i gestori della discoteca La Lanterna Azzurra, gli addetti alla sicurezza del locale, la commissione comunale di vigilanza della cittadina in provincia di Ancona e due ingegneri.

Le accuse sono di cooperazione in omicidio colposo plurimo, disastro colposo aggravato. Per la commissione ci sarebbe anche l’ipotesi di falso ideologico in atto pubblico.

 

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