Sciopero in Francia, tra roghi e scontri: 1,5 milioni di persone in piazza

In Francia lo sciopero per le pensioni ha visto oggi 1,5 milioni di persone in piazza con non poche tensioni e scontri.

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Sciopero in Francia: un rogo in pieno centro a place de la République a Parigi da cui si leva un fumo nero denso

L’oggetto dello sciopero in Francia è la riforma delle pensioni

Nel corso dello sciopero in Francia sono scese in piazza oltre 1,5 milioni di persone. Tra i cortei e gli scontri sono state 71 le persone fermate, 9350 invece sono state controllate.  Chiuse le centralissime Tour Eiffel e Musée d’Orsay. Il motivo del contendere, che ha visto scendere in piazza anche gli incappucciati, è la riforma delle pensioni. Non sono mancati gli scontri e le tensioni con danni all’arredo urbano e a cassonetti che sono stati dati alle fiamme insieme a del materiale da cantiere. L’area più colpita è quella di place de la République a Parigi, dove si è generato un grande rogo a Parigi da dove si è levato un denso fumo nero. Nel frattempo, i Tgv si sono fermati come pure la metropolitana. Gli agenti hanno risposto a roghi e lancio di oggetti con i lacrimogeni. Non solo a Parigi ma anche a Rennes, Nantes e Bordeaux si sono avuti scontri e tensioni.

Una mobilitazione di massa

Secondo i sindacati, l’intera Francia si è mobilitata contro la riforma delle pensioni sociali. Si tratta di uno dei capisaldi del programma di Macron. Si introdurrebbe un sistema universale di pensione a punti. I 42 regimi attuali verrebbero sostituiti. Si prevederebbe un sistema più equo e leggibile ma la conseguenza potrebbe essere la precarizzazione dei pensionati.

Come conseguenza dello sciopero, anche alcuni ospedali sono rimasti aperti soltanto per le emergenze. Una vera e propria mobilitazione dei massa. Non si registrava una partecipazione così grande da tempo. Si contano oltre 250 manifestazioni in tutta la Francia. In particolare, nella capitale sono impegnati oltre seimila poliziotti. Una mobilitazione che è tenuta nel mirino anche dei media.

 

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