Migranti, il peschereccio di Sciacca vicino al barcone per 12 ore: “Li salvo nel nome di mio figlio”

Una storia di migranti e di un peschereccio di Sciacca che è rimasto accanto a loro per 12 ore, durante la notte. Ma perché questo gesto?

Migranti
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I migranti rimbalzati da Malta che sono stati avvicinati dal peschereccio di Sciacca, rimanendo in loro compagnia per 12 ore. Che cosa è accaduto?

Il peschereccio di Sciacca vicino al barcone

Il comandante del motopeschereccio di Sciacca – Sicilia – ha soccorso 50 migranti a bordo di un gommone in difficoltà. Poi è stato bloccato da La Valletta e loro hanno interrotto l’attività di pesca restando vicino al barcone, per 12 ore senza abbandonarli.

Successivamente una motovedetta della Guardia di Finanza è arrivata il loro soccorso e ha prelevato tutte le persone all’interno del gommone, che verranno portate a Lampedusa:

“non avrei mai abbandonato nessuno. li ho salvati nel nome di mio figlio morto”

Il soccorso e il ricordo del figlio morto

Il capitano ha spiegato che loro fanno un lavoro duro ma se si trovano dinanzi a persone in difficoltà, aiutano come omaggio alla memoria del figlio che ora non è più in vita.

Una missione e non è la prima volta che succede, infatti Gaspare incontra spesso barconi o gommoni, piene di persone in cerca di aiuto:

“siamo autorizzati a navigare in acque internazionali e facciamo solo il nostro dovere”

Un ricordo struggente quello del figlio, morto nel 2002 dopo una lotta atroce contro un male incurabile e aveva solo 15 anni:

“La nostra barca oggi porta il suo nome”

Ora che tutto è andato come l‘armatore desiderava, hanno proseguito il loro cammino tornando a casa e al loro lavoro dopo 12 ore di attesa.

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