L’Islanda perde Okjokull, uno dei ghiacciai più grandi del mondo: “Duecento anni e scompariranno tutti”

L’Islanda, il 18 Agosto, celebrerà un requiem per Okjokull, ormai non si può più definire ghiacciaio. Ecco cosa sta accadendo nella ormai ex “isola di ghiaccio”.

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Ghiacciai

Sappiamo tutti quanto gravino le alte temperature globali che stanno riducendo il mondo ad una pentola a pressione: lo sa, in particolar modo, il ghiacciaio Okjokull, 15 chilometri di estensione in passato e 50 metri di grandezza. Oggi, a soppiantare uno dei ghiacciai più imponenti della terra, ci pensa un ghiacciaio ormai consumato dalle alte temperature, di appena un chilometro quadrato di estensione.

L’Islanda e il “funerale” del 18 Agosto per il ghiacciaio Okjokull

Addirittura, pare che non rientri nemmeno più nella categoria di ghiacciaio. Tanto che, l’Islanda, ha scelto di onorare l’antica struttura naturale tra le più belle in passato con un memoriale, sperando che in futuro si preservino maggiormente questi giganti naturali.

“Nei prossimi duecento anni tutti i nostri ghiacciai scompariranno. Questo monumento dimostra che sappiamo cosa sta succedendo e cosa dobbiamo fare. Solo voi saprete se l’abbiamo fatto”.

Questa la targa per il requiem dell’Ok Glacier, che i fautori di questo progetto hanno deciso di posizionare in montagna nel fiordo di Borgarfjörður, laddove si staglia il mastodontico vecchio ghiacciaio.

Il tutto, però, verrà ufficializzato in data 18 Agosto. Si svolgerà, dunque, una lunga e commovente cerimonia nella quale prenderanno parte il letterato islandese Andri Snær Magnason, che ha dunque ideato la scritta incisa sul monumento, e il glaciologo Oddur Sigurðsson.

La particolarità è che la targa è stata ricavata da un blocco di calce e che non è stata “impreziosita” solo da questo monito per il futuro ambientale, ma su di essa sono incisi anche dati importanti: nell’aria sono presenti 415 ppm (parti per milione) di CO2, che altro non sta ad indicare se non il grado ( preoccupante ) di emissioni di anidride carbonica. Un numero record, il più alto della storia fin’ora.

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