Gioia Tauro, reddito di cittadinanza a boss della ‘ndrangheta: 37 denunce

Reddito di cittadinanza ai boss delle cosche di Gioia Tauro. È quanto emerso nell’operazione Jobless Money.

C’erano anche le mogli dei detenuti tra gli indebiti percettori del reddito di cittadinanza.

Sussidi statali ai boss della ‘ndrangheta

C’erano anche le mogli dei detenuti condannati all’ergastolo al 41 bis, tra i percettori del reddito di cittadinanza scoperti nell’operazione Jobless Money. Come riferisce anche Tgcom24, i 37 furbetti sono stati scoperti dai Carabinieri di Gioia Tauro.

Le donne di esponenti storici della cosca Piromalli-Molè avevano omesso alcune segnalazioni importanti all’Istituto di previdenza nazionale.

Dall’analisi delle istanze sono emerse diverse anomalie e escamotage utilizzati per ottenere il sussidio statale. In alcuni casi i percettori indicavano un indirizzo di residenza diverso da quello reale, o omettevano il numero reale dei componenti del nucleo familiare.

Da qui il caso della madre con il figlio, entrambi percettori di reddito di cittadinanza, che avevano dichiarato di appartenere a due nuclei familiari diversi, benché vivessero insieme. O il caso dell’uomo che aveva segnalato un indirizzo di residenza corrispondente ad un rudere fatiscente e privo di utenze e servizi essenziali.

Denunciate 37 persone

Le irregolarità scoperte dai Carabinieri a carico di 37 cittadini, tutti italiani, tranne 4 di nazionalità straniera, hanno consentito di stimare un danno erariale complessivo di circa 279mila euro.

Scongiurato un ulteriore ammanco di circa 134.500 euro, somme che i percettori indebiti avrebbero altrimenti incassato, se gli uomini dell’Arma non avessero scoperto la truffa.

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