Dl boss, via libera del governo: dopo 15 giorni verifiche per rivalutare le scarcerazioni

Approvato dal Consiglio dei ministri il decreto per rivalutare le scarcerazioni di boss mafiosi e terroristi avvenute per  l’emergenza coronavirus.

scarcerazioni

Il dl Boss, voluto dal ministro della Giutizia, Alfonso Bonafede, prevede che i magistrati valutino la scarcerazione dopo 15 giorni dalla prima ordinanza. Obiettivo è quello di verificare se effettivamente vi siano i presupposti per l’uscita dal carcere.

Approvato il dl boss

È iniziato poco dopo le 21 di sabato sera e si è chiuso intorno alle 22 il consiglio dei ministri. Focus del dibattimento, come evidenzia anche Tgcom24, il decreto legge che contiene le nuove regole per le scarcerazioni di boss e mafiosi.

Il decreto stabilisce che, dopo 15 giorni dalla prima ordinanza, i magistrati debbano valutare se esistano ancora i presupposti reali per le scarcerazioni.

A volere questa novità il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. Il nuovo decreto ha trovato l’accordo di tutta la maggioranza di governo, perché rispetta i criteri di costituzionalità ed equilibrio tra salute e sicurezza.

Il guardasigilli, che ha lavorato tutto il giorno alla normativa, ha sottolineato quanto si sia voluto sancire con il decreto:

“Ribadiamo con fermezza quanto lo Stato sia impegnato nella lotta alla mafia”.

Il contenuto del decreto

Il decreto legge sulle scarcerazioni è diviso in 3 articoli. Il primo riguarda le misure riguardanti la detenzione domiciliare e il differimento della pena. Per i detenuti condannati per mafia o terrorismo e per quelli che si trovano al 41 bis, quidi ergastolo a vita, il magistrato dovrà valutare se, dopo 15 giorni, permangano i motivi che ne hanno permesso le scarcerazioni.

Il magistrato dovrà poi confrontarsi con l’autorità sanitaria regionale ed eventualmente acquisire dal Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria l’eventuale disponibilità di strutture protette.

Infine, nell’articolo 3, nel caso di arresti domiciliari, il pm dovrà verificare mensilmente la permanenza dei motivi che ne hanno permesso la concessione.

 

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