Coronavirus: pronto il piano di evacuazione dei connazionali dalla nave Diamond Princess

Diamond Princess coronavirus: il Governo USA è pronto per imbarcare i 380 statunitensi su due velivoli appositamente allestiti

A causa dei contagi da coronavirus Covid-19, la nave Diamond Princess sarebbe posta in quarantena al porto di Yokohama, in Giappone.

La nave da crociera sarebbe diventato un reality in diretta: ridono e piangono in lunghe dirette su Facebook i crocieristi in quarantena, postano su Youtube la rosa di San Valentino e si mostrano con le mascherine.

Il funzionario dell’organismo di controllo della sanità pubblica Usa, il Centers for Disease Control and Prevention, avrebbe riferito in merito all’importante sviluppo sulla vicenda della nave con oltre 1300 persone a bordo, bloccate ormai da settimane.

Henry Walke, direttore della Divisione emergenze del CDC, ha spiegato al Wall Street Journal che il Governo di Washington sta approntando un piano di evacuazione per mettere fine alla quarantena per gli americani.

Secondo quanto riportato da una email inviata dall’ambasciata statunitense in Giappone ai passeggeri e ai membri dell’equipaggio, un primo volo dovrebbe essere già organizzato domenica.

Passeggeri Diamond Princess: il piano di evacuazione e la quarantena “aggiuntiva”

L’ambasciata statunitense ha spiegato di aver noleggiato autobus che permetteranno di trasferire gli americani dalla nave all’aereo.

Inoltre, tutti i passeggeri della nave Diamond Princess saranno sottoposti a screening per i sintomi di un eventuale contagio da coronavirus.

Una volta imbarcati sul veicolo, l’aereo non farà scali e atterrerà alla base dell’aeronautica miliare Usa di Travis, in California.

Una volta raggiunta la California alcuni passeggeri proseguiranno verso la base dell’aeronautica di Lackland in Texas.

A scopo precauzionale i passeggeri della nave Diamond Princess, una volta evacuati, saranno sottoposti a due settimane di quarantena aggiuntiva.

La nota dell’Ambasciata statunitense sottolinea:

“Comprendiamo che ciò è frustrante e un adattamento, ma queste misure sono coerenti con le politiche attente che abbiamo istituito per limitare la potenziale diffusione della malattia”.

Il Governo americano sottolinea di impegnarsi per riportare i connazionali negli USA.

“Riconosciamo che questa è stata un’esperienza stressante e continuiamo a dedicare tutto l’impegno possibile”.

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