Delitto sul Tevere, il dettaglio della scarpa dai risultati dell’autopsia

Il delitto sul Tevere è un caso che presenta non pochi punti interrogativi: ora un dettaglio dall’autopsia potrebbe rispondere ad alcune domande.

Delitto sul Tevere, il dettaglio della scarpa dai risultati dell'autopsia
Fonte Foto Pixabay

Il delitto sul Tevere presenta ancora dei lati oscuri, ma secondo l’autopsia l’impronta di una scarpa potrebbe rispondere a molte domande.

I primi risultati dell’autopsia

Massimo Galioto è il sospettato numero uno di questo omicidio dell’uomo di 38 anni. Massimo Galioto si professa innocente ma è in stato di fermo.

Il suo nome era già noto alla cronaca per essere stato arrestato e successivamente prosciolto per l’omicidio dello studente americano di 19 anni Beau Solomon, accaduto nel 2016 sempre sulle rive del fiume vicino a Ponte Garibaldi – a Roma.

Il sospetto è che il ragazzo di 38 anni sia stato ucciso a termine di un violento diverbio. Secondo i primi risultati dell’autopsia ci sarebbe – come riporta anche Repubblica – l’impronta di una scarpa emersa sul volto della vittima. Sarebbe un calcio violento, così tanto da restare indelebile nel tempo: una prima valutazione porta alle calzature indossate da Galioto.

Un dettaglio che porta di nuovo al senzatetto, insieme a dettagli emersi dai testimoni che hanno assistito al violento omicidio, i video girati con i cellulari e quelli delle telecamere di videosorveglianza.

Secondo gli atti dell’inchiesta – che è stata condotta dal procuratore aggiunto D’Elia e il pubblico ministero Cascini – ci sarebbe anche un verbale. Un ragazzo ha infatti dichiarato agli agenti di aver sentito Galioto che mentre si allontanava dalla scena del delitto avrebbe detto:

“stavolta l’ho ucciso”

Tanto da sembrare una liberazione, per un diverbio quindi – probabilmente – non nato quella sera ma già da diverso tempo. Le indagini continuano.

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