Coronavirus, i divieti non fermano gli spostamenti: nuovo esodo al Sud

Nonostante i divieti imposti dal Governo di non spostarsi dal proprio paese, per via dell’emergenza coronavirus, nella giornata di ieri si è registrato un nuovo esodo al Sud.

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Altri arrivi al Sud. Musumeci chiede che vengano rispettati i divieti del governo che impongono la permanenza nel proprio Comune, per arginare i contagi da coronavirus.

Nuovo esodo al Sud

Una nuova domenica di esodi quella di ieri. I divieti del governo in merito all’emergenza coronavirus non hanno fermato centinaia di automobilisti.

Come riporta anche Fanpage, proprio ieri si è registrato un nuovo esodo al Sud, in particolare in Sicilia. Lunghe code di auto sono arrivate nell’isola dalla Calabria, in barba alle imposizioni del governo che non consentono di spostarsi dal proprio Comune, se non per ragioni di lavoro o salute.

Gli isolani hanno avuto reazioni molto dure rispetto a quanto accaduto. Molti di loro hanno chiesto maggiori controlli.

Il Presidente della Regione, Nello Musumeci, ha pubblicato sulla sua pagina facebook l’immagine di una lunga coda di auto, chiedendo l’intervento del prefetto.

Il governatore ha lamentato il mancato rispetto del decreto firmato qualche ora prima dal ministro degli Interni e dal Ministro della Salute.

“Il governo nazionale intervenga perché noi siciliani non siamo carne da macello!”

ha ribadito il presidente della Regione, Nello Musumeci. Qualche ora dopo, lo stesso governatore ha confermato che il prefetto della Sicilia avrebbe assicurato un maggiore controllo sullo Stretto di Messina.

Il divieto di spostamento dal proprio Comune

Proprio ieri infatti Luciana Lamorgese e Roberto Speranza hanno firmato l’ordinanza che sancisce l’impossibilità di spostarsi dal proprio Comune di residenza, se non per comprovate ragioni di necessità, che siano di salute o lavoro.

In serata la Polizia ha bolccato diversi viaggiatori che dalle stazioni del Nord hanno tentato di salire a bordo dei treni diretti al Sud, soprattutto a Napoli e Salerno.

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