Coronavirus, bollettino del 29 Marzo: lieve calo dei decessi

Gli aggiornamenti sull’emergenza coronavirus. Tutti i dati del bollettino del 29 marzo, diramati dal Capo della Protezione Civile.

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Il bollettino del 29 Marzo: i dati aggiornati sull’emergenza coronavirus in Italia.

Giunti 30 medici dall’Albania

Mentre l’Italia vive il pieno dell’epidemia, è giunta nella regione più colpita una task force di medici albanesi, che andranno a supportare il team italiano negli ospedali di Bergamo e Brescia.

Sono una trentina i medici albanesi giunti questo pomeriggio all’aeroporto Catullo di Verona. Ad accompagnarli c’era anche il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia.

Intanto proseguono le polemiche tra regione Lombardia e governo. L’assessore lombardo al Bilancio, Davide Caparini, ha duramente replicato alle affermazioni del ministro Boccia.

Secondo il ministro per gli affari generali, infatti, le regioni sarebbero collassate se in loro soccorso non fosse arrivato il governo. Di ben altra opinione si è detto Caparini, che anzi ha aspramente criticato quanto fatto dal governo.

L’assessore ha lamentato una mancata chiusura della regione quando l’epidemia ha iniziato a diffondersi e quando, forse, ci sarebbe stata la possibilità di salvare qualche vita in più.

Il bollettino del 29 marzo

Nella giornata di ieri si è registrato un numero altissimo di decessi, 889 per l’esattezza, superati soltanto il giorno precedente, quando i pazienti deceduti erano stati 969.

Nella giornata di oggi si sono registrati 756 decessi.

In totale sono 73.880 gli attualmente positivi, con un incremento 3851 rispetto a ieri. Nella giornata di ieri l’incremento era stato di 3.651. Rispetto a ieri sono 756 i pazienti in più guariti.

Intanto è ormai certa una proroga della riapertura fissata per il prossimo 3 aprile. Virologi e scienziati hanno categoricamente consigliato di bloccare il lockdown, almeno fino a quando non si raggiungerà un indice di contagio talmente basso, che una persona positiva potrebbe potenzialmente infettare meno di un’altra persona.

Prima delle misure restrittive, in Lombardia l’indice di contagio era R4, cioè ogni persona risultata positiva al covid-19 ne infettava altre 4.

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