Chi è l’infermiera della foto simbolo dell’emergenza coronavirus: “Scusate se sono crollata”

La sua foto è diventata l’emblema della lotta ad un nemico invisibile: ecco chi è l’infermiera simbolo dell’emergenza coronavirus.

infermiera coronavirus

Un’infermiera immortalata durante un atimo di riposo dopo un massacrante turno di lavoro: l’immagine del sacrificio che diventa il simbolo della lotta al coronavirus.

La foto dell’infermiera che ha commosso l’Italia

Un’immagine diventata il simbolo di una guerra che medici e personale sanitario stanno combattendo in prima linea.

Un’infermiera stremata che si riposa un attimo durante l’ennesimo turno di lavoro massacrante. La foto, scattata all’ospedale di Cremona, ha fatto in breve tempo il giro del web. L’ospedale del capoluogo lombardo è uno di quelli con il maggior numero di pazienti ricoverati per contagio da coronavirus. Ritmi serrati, senza un attimo di tregua, neppure per mangiare un boccone. Ospedali come trincee che dall’inizio di questa emergenza sono diventata la casa di medici ed infermieri.

Chi è l’infermiera della foto?

Si chiama Elena Pagliarini e lavora nel nosocomio cremonese l’infermiera ritratta nell’immagine in bianco e nero. Quella notte, come riporta anche Tgcom24, aveva iniziato il turno alle 21. L’attimo rubato al lavoro era arrivato solo alle 6 del mattino seguente, dopo una notte d’inferno.

Arrivi continui in ospedale, persone con insufficienza respiratoria e pazienti con febbre alta che non sembrava voler scendere in alcun modo. Molti quelli spaventati, fermi nel letto, senza proferire parola, ma con i volti pieni di paura.

Elena Pagliarini ha raccontato di aver ricevuto molte telefonate dopo che la sua foto ha inziato a circolare sul web. Molte persone l’hanno chiamata per ringraziarla per quanto sta facendo in un momento così delicato.

Le sue parole, però, sono state soltanto di scuse:

“Scusate se sono crollata”

ha detto la donna. Nessun premio, nessuna medaglia: Elena Pagliarini non è in cerca di lodi. Lei lavora nelle retrovie e ogni paziente salvato è una vittoria per tutto il personale ospedaliero.

 

 

 

 

 

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