Bonus IVA: ecco i deputati furbetti che si approfittano dello Stato

In questi giorni di caldo torrido non si fa altro che parlare di un fenomeno di malcostume che ha indignato gli italiani: i deputati “furbetti” titolari di Partita IVA che si approfittano dello Stato.

Furbetti IVA

Nonostante gli stipendi elevati i deputati parlamentari titolari di Partita IVA hanno avuto la “faccia tosta” di lucrare sul Bonus Covid da 600 euro.

I “furbetti del Bonus Partita IVA” non sono altro che i Parlamentari che hanno fatto richiesta del Bonus IVA e che ne hanno approfittato.

Sarebbero 5 i deputati “furbetti” del Bonus Partita IVA che avrebbero approfittato della misura: una delibera dell’Anac, l’Autorità anticorruzione obbliga l’INPS a pubblicare i nomi dei cinque deputati che durante il lockdown hanno richiesto il bonus Covid da 600 euro previsto per i mesi di marzo e aprile a sostegno delle Partite IVA.

Furbetti Bonus IVA: chi sono?

Il Garante della Privacy ha fatto cadere l’alibi che protegge il nome dei «furbetti».

«Ora non ci sono più scuse»,

sottolinea il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

Pertanto, i nomi dei beneficiari/furbetti del Bonus IVA possono essere svelati.

Anche il Garante della protezione dei dati personali sottolinea a tale proposito che

«sarà aperta una istruttoria in ordine alla metodologia seguita dall’Inps rispetto al trattamento dei dati dei beneficiari e alle notizie al riguardo diffuse».

Furbetti Bonus IVA, nel mirino l’operato del Presidente INPS Tridico

Sullo scandalo dei “furbetti” del Bonus IVA trema l’operato del Presidente dell’INPS Pasquale Tridico.

Forza Italia ne chiede le dimissioni, Italia Viva è il partito che ha espresso la linea più dura nei confronti dei Vertici dell’INPS.

Debora Serracchiani, Deputata del Partito Democratico, ha sottolineato che non solo ha già avuto un colloquio con Tridico, ma anche che

«stiamo cercando di valutare con gli uffici la disponibilità per una convocazione anche prima del 24 agosto».

Anche la Lega ha avviato le verifiche su Andrea Dara ed Elena Murelli che, se i sospetti saranno confermati, non faranno più parte del partito.

«Dara sta verificando con il commercialista»,

ha commentato un esponente del movimento guidato da Matteo Salvini.

 

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