Il rabarbaro e le sue proprietà curative: purifica dalle tossine

Il rabarbaro è uno dei rimedi più antichi e più utilizzati nella medicina cinese. Ma è solo negli ultimi decenni che sono state condotte ricerche su di esso.

Con il cambio di stagione il nostro corpo deve trovare nuovo vigore. Un aiuto ci viene da una pianta straordinaria, con la sua antica magia. Si dice che il rabarbaro abbia proprietà antitumorali e antinfiammatorie e sarebbe utile contro l’insufficienza renale e problemi digestivi.

Il rabarbaro

Originario della Siberia, il rabarbaro prende il nome da una contrazione della parola “Rha”, che designa il fiume più grande d’Europa, il Volga, sul cui bordo cresceva questa pianta, e dalla parola “barbarum” , che designava i popoli stranieri che lo stavano consumando.

Le diverse specie di questa pianta provengono da Cina, Siberia, Mongolia e Russia. I primi usi elencati risalgono al 2700 a.C. in Cina per le virtù terapeutiche della radice.

Questa pianta è arrivata in Europa occidentale grazie al viaggio di Marco Polo in Asia nel XVI secolo. Ma gli europei usavano questa pianta solo per le sue proprietà medicinali, soprattutto per le malattie veneree.

Il rabarbaro non è stato utilizzato per le preparazioni culinarie fino al XVII secolo. Sono stati gli inglesi che hanno iniziato a cucinarlo.  Ne esistono diverse varietà con gusti diversi. Una cosa in comune: più verdi sono i gambi, meno zucchero contengono e più sono acidi.

I vantaggi per la salute

Di questa pianta ne conosciamo l’uso in cucina nelle torte, nelle marmellate, nelle composte, nei sughi, è anche un antico rimedio della medicina cinese. Le specie di rabarbaro, Rheum palatum ( cinese) e Rheum officinale ( officinale o medicinale) sono spesso utilizzate per scopi medici.

Ricerche condotte ad Hong Kong hanno studiato gli effetti della radice di rabarbaro (Dahuang), utilizzata nella medicina cinese contro le malattie infiammatorie. Hanno dimostrato che l’estratto riduce la formazione dei vasi sanguigni.Le proprietà del rabarbaro sono legate al suo contenuto in polifenoli: tannini e antrachinoni. La radice di rabarbaro viene utilizzata nella preparazione di integratori alimentari.

Attenzione, solo i gambi di rabarbaro sono commestibili, le foglie non vanno mangiate!

Ecco alcuni benefici per la salute di questa pianta:

Antinfiammatorio

Nella medicina cinese, è spesso usato per trattare malattie infiammatorie come l‘artrite reumatoide. Il rabarbaro previene l’angiogenesi (la formazione di nuovi capillari sanguigni), che contribuisce all’infiammazione.

Anti-diarrea

Il rabarbaro allevia i problemi digestivi è un rimedio tradizionale cinese da oltre 2000 anni per curare la diarrea e la stitichezza. La reina  i esso contenuto favorisce i movimenti intestinali. Uno studio recente mostra che questa pianta  agisce sull’assorbimento dell’acqua nel tratto digerente, che aiuta a prevenire la diarrea. L’attività antidiarroica è legata ai tannini.

Una radice anti-age

Le radici di rabarbaro favoriscono la stabilizzazione delle membrane cellulari dell’epidermide e delle pareti vascolari. Grazie alla presenza di diversi principi attivi, gli estratti di rabarbaro svolgono una benefica azione astringente, purificante e decongestionante oltre ad avere un’efficace attività vaso-protettrice sul microcircolo.

Rabarbaro, abbronzatura al naturale

Ricerche hanno dimostrato come il rabarbaro possa agire da alleato per raggiungere una bella abbronzatura. Infatti può proteggere la nostra pelle dai raggi solari, inoltre è in grado di prevenire scottature ed eritemi, grazie all’azione dei melanociti che accelerano la produzione della melanina, favorendo al contempo un’abbronzatura tutta al naturale.

Come sceglierlo?

Per trovare il rabarbaro giusto, dovrai ispezionarne il gambo. Deve essere sodo e denso, deve avere anche un bel colore rosso rosato con sfumature verdi. Lo stelo non deve essere asciutto alle estremità. Per verificarne la freschezza, non esitate a rompere uno dei piccioli, la linfa deve fuoriuscire da esso.

Come conservarlo?

Quando si compra il rabarbaro, è meglio cucinarlo entro 2-3 giorni. Ma potete tenerlo nel cassetto delle verdure del vostro frigorifero.

Per conservarlo più a lungo, puoi congelarlo così com’è o tagliarlo a pezzi e avvolgerlo in un sacchetto per il congelamento (lavalo sempre prima).

Come prepararlo?

Più spesso mangiato cotto, può essere mangiato anche crudo, ma prima deve essere preparato. Lavare il gambo con acqua per rimuovere ogni residuo di terra, poi asciugarlo con un panno pulito.

A seconda della varietà, il rabarbaro può non essere sbucciato (è il caso dei gambi giovani), ma per quelli più fibrosi, è preferibile sbucciare con un pelapatate o un piccolo spelucchino. Se volete mangiarlo crudo, è meglio far macerare i pezzi nello zucchero o nel sale per qualche ora prima.

Effetti collaterali e controindicazioni

Un eccesso di assunzione di rabarbaro potrebbe dare origine a spasmi gastrointestinali a causa dell’effetto purgante che esercita la stessa droga. Se assunto per lunghi periodi, si può andare incontro a un consistente perdita di elettroliti ( ioni potassio).
Il suo uso prolungato può causare effetti avversi, quali: aritmie, edema, nefropatie e deterioramento osseo.

Ne viene  sconsigliata l’assunzione in gravidanza, durante l’allattamento, per bambini con meno di 12 anni di età e in caso d’ipersensibilità ai componenti.

 

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