Giulio Gallera, è bufera sull’assessore: “Ha violato la zona arancione per fare jogging”

Ad incastrare Gallera, assessore al Walfare in Lombardia, sarebbero state alcune foto postate sul proprio profilo Instagram.

Gallera
L’assessore della Lombardia avrebbe successivamente provato a giustificarsi.

Giulio Gallera, attuale assessore al Walfare della Lombardia in carica, durante una corsa avrebbe violato la zona arancio. Come scritto dallo stesso sui propri social, Facebook ed Instagram, ieri avrebbe percorso correndo circa 20 km lungo il Naviglio.

Sono consentite le attività sportive all’aperto da svolgere in solitaria

Sfortunatamente per Gallera, tramite alcune foto pubblicate proprio da quest’ultimo, molti cittadini avrebbero riconosciuto dalle immagini una parte del Comune di Cernusco sul Naviglio.

Stando a queste prove, quindi, l’assessore avrebbe sconfinato uscendo dalla zona arancione. Chi si trova nella predetta zona, infatti, ricordiamo, come non possa uscire dal proprio comune di appartenenza.

Nonostante le attività sportive all’aperto svolte in maniera individuale siano consentite, quindi, Gallera avrebbe comunque violato le norme dettate dal governo. Inoltre, stando sempre alle immagini presenti sull’Instagram del politico, l’uomo non sarebbe stato neanche da solo avendo alle sue spalle diversi runner con cui si è scattato un selfie.

 

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Si può uscire dalle zone arancioni solo per motivi di salute o lavoro

Ribadiamo, inoltre, come gli unici motivi concessi dal governo per uscire dal proprio comune siano strettamente legati alle necessità come lavoro e/o salute.

Una volta confrontate le foto postate da Gallera la polemica è divampata velocemente sui social.

“Allora io se il giorno di Natale mi metto in tuta e corro per 2 km posso andare nel comune di mio figlio”.

Non sono mancati, infatti, commenti ironici sulla falsa riga di quest’ultimo. Gallera ha quindi provato a giustificarsi dicendo come avrebbe incontrato gli altri runner lungo il percorso e specificando che avevano ognuno percorsi diversi da seguire. Infine, secondo l’assessore non ci sarebbe stato alcun cartello che indicava il passaggio da un comune all’altro.

 

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