Coronavirus, Gallera chiede nuove restrizioni: “Chiudere negozi ed aziende”

Giulio Gallera, assessore al Welfare della Lombardia, chiede nuove misure, ancora più stringenti, per fermare l’epidemia del coronavirus nella regione.

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La regione più colpita dal coronavirus è pronta a decisioni ancora più drastiche per fermare l’avanzata del contagio.

La richiesta di Giulio Gallera

Una richiesta ben precisa e ponderata quella che l’assessore al Welfare della regione Lombardia ha fatto al governo. Come evidenzia anche Rainews, Giulio Gallera ha chiesto l’adozione di misure ancora più drastiche per fermare il contagio del coronavirus in quella che è la regione più colpita.

L’assessore ha chiesto all’esecutivo di Conte di fare un’eccezione per la Lombardia, chiudendo anche negozi ed aziende. Dovrebbero quindi restare aperte solo le attività commerciali che producono beni di prima necessità e quindi alimentari e farmacie.

Una richiesta partita da lavoratori e datori di lavoro che stanno registrando un alto tasso di assenteismo.

Governo pronto a scelte più coraggiose

Intanto la Ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha fatto sapere che il governo è pronto a fare scelte più coraggiose, se fosse necessario.

In un’intervista a Il Corriere della Sera, la Ministra ha duramente ammonito i cittadini che continuano ad uscire di casa senza motivo e che si ritrovano con parenti ed amici, rendendo il rischio di contagio sempre più alto.

“Un comportamento irresponsabile”

è stato il commento della Lamorgese.

Intanto, stando all’ultimo bilancio pubblicato ieri, sono 12.839 i pazienti risultati positivi al contagio da coronavirus. Sono 2.249 in più rispetto al giorni precedente.

I dati sono stati diffusi dal commissario della Protezione Civile, Angelo Borrelli. I decessi in totale sono 1.016, solo 188 quelli registrati nella giornata di ieri.

Solo in Lombardia sono 6.892 i caso positivi, 1.758 in Emilia, 1.297 in Veneto, 570 nelle Marche, 554 in Piemonte, 352 in Toscana, 243 in Liguria, 174 in Campania, 172 in Lazio, 148 in Friuli, 111 in Sicilia, 103 a Bolzano, 102 a Trento, 78 in Abruzzo, 62 in Umbria, 39 in Sardegna, 32 in Calabria, 16 in Molise e 8 in Basilicata.

 

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