In Italia si registrano oltre 50mila decessi in 1 anno dovuti all’inquinamento da polveri sottili, siamo tra le nazioni peggiori in Europa.
Nuovo rapporto dell’Agenzia europea per l’Ambiente in Europa.
Inquinamento atmosferico
Nel 2018 sono stati analizzati i dati relativi all‘inquinamento atmosferico in tutto il continente e, secondo il recente rapporto dell’Agenzia europea per l’Ambiente in Europa (Eea), sono state oltre 400mila le morti premature.
In Europa è l’Italia che registra i dati peggiori.
Come riportata anche GreenMe, questo dato pone l’Italia come uno dei Paesi dove il problema dell’inquinamento da polveri sottili è maggiormente vissuto.
Nel 2018 sono stati analizzati i dati relativi all’inquinamento atmosferico in tutto il continente.
Nel nostro Paese si registrano oltre 50mila decessi in 1 anno, per quanto negli ultimi 10 anni si sia visto un miglioramento circa la qualità dell’aria.
Tuttavia l’inquinamento atmosferico è tutt’ora una delle maggiori cause di morte prematura in Europa.
Oggi, a fronte di un report dell’EEA del 2020 in Europa, i dati non danno adito a dubbi: il 2018 ha visto nel nostro continente la morte di 417mila persone, di cui solo in Italia, si è registrato un numero di decessi prematuri di 52.300. E questo a causa dell’esposizione al particolato fine (PM 2.5).
Morire per respirare o di pandemia
Tra i Paesi che hanno superato il valore limite deciso dall’Ue per il PM2.5, oltre l’Italia ci sono: Bulgaria, Polonia, Romania, Repubblica Ceca e Croazia.
Sono 4 i paesi virtuosi che hanno le concentrazioni di particolato fine, perfino” inferiori ai parametri più restrittivi” stabiliti dall’OMS e sono: Islanda, Irlanda, Estonia e Finlandia.
Dunque è confermato il binomio tra inquinamento troppo alto e conseguenze dannose per la salute, con un’incidenza maggiore di problemi legati ad un aumento delle malattie cardiovascolari e respiratore.
Inoltre dal report è stato evidenziato come vi sia un maggior rischio di contrarre in modo devastante il coronavirus, in presenza di inquinamento atmosferico.
Di fatto una parte del rapporto è destinato al nesso esistente tra inquinamento e pandemia da Covid-19.
Un argomento quanto mai attuale, che vede l’interesse di scienziati di tutto il mondo.
Da mesi, la conclusione sembra sempre la medesima: esiste una correlazione tra smog e maggiore incidenza della mortalità a causa del Covid-19.
L’Eea ha tuttavia voluto ribadire che il nesso tra inquinamento e Covid-19, perché sia definitivamente assodato, ha bisogno di altri studi che lo confermino.