Mario Bozzoli, emerge la frase sospetta su Ghirardini: nuove intercettazioni

Ci sono nuovi elementi sul caso di Mario Bozzoli e su una intercettazione che riguarderebbe Ghirardini. Le novità.

Mario Bozzoli, emerge la frase sospetta su Ghirardini: nuove intercettazioni

Ci sono nuovi elementi sul caso di Mario Bozzoli per questo gli atti dell’inchiesta hanno fatto slittare l’udienza preliminare. Cosa è stato scoperto.

Le nuove intercettazioni sul caso Bozzoli

Il settimanale Giallo fa emergere nuove intercettazioni che sono legate al caso dell’imprenditore scomparso. Tutti elementi che hanno portato al posticipo dell’udienza preliminare.

La moglie dell’operaio Abu è stata interrogata per la prima volta e potrebbero essere emersi dettagli importanti, con studio di nuove carte. C’è ora un unico indagato per questo caso ovvero il nipote e consocio Giacomo Bozzoli: non ci sono ancora dettagli concreti in merito, ma ci potrebbe essere una frase intercettata e pronunciata dall’operaio Maggi (come evindenziato da Il Giornale di Brescia) che “si trovava in auto con Aboagye” ovvero Abu.

In quel periodo i due erano stati messi sotto la luce dei riflettori della cronaca e non sapevano di essere intercettati:

“la cimice messa dagli inquirenti sull’auto di maggi registra tutto – anche una frase che oggi a distanza di cinque anni fa rumore”

La frase in questione riportata sarebbe:

“se beppe racconta qualcosa di sbagliato siamo nei casini”

Si parla quindi di Beppe Ghirardini presente quando l’imprenditore sparisce nel nulla: l’uomo fa perdere le tracce pochi giorni dopo e viene ritrovato morto all’interno della sua auto a seguito di avvelenamento da capsula di cianuro.

La scomparsa e la morte di Ghirardini è stata sempre considerata sospetta: l’uomo infatti si dissolve nel nulla (prima di essere poi trovato morto) il giorno stesso dell’interrogatorio come persona informata sui fatti.

Le indagini su questo caso misterioso continuano.

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