Auto, Occupazione: serve l’intervento del Governo, occorre un piano di rilancio

Emergenza occupazione settore auto: Fiom lancia un appello al Premier Conte

Il responsabile automotive Michele de Palma chiede un’intesa tra Governo, sindacati, Fca, Cnh e aziende della filiera auto.

“Occorre un piano di rilancio”,

sottolinea De Palma.

Fiom lancia un appello diretto al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per affrontare l'”emergenza occupazione” nella filiera automotive.

Michele De Palma, segretario nazionale Fiom e responsabile auto sottolinea che

“non è più rinviabile un intervento del Governo che possa far ripartire il settore attraverso un piano di rilancio”.

Rivolgendosi al Premier Conte, De Palma chiede un confronto per raggiungere un’intesa tra Governo, Fca, Cnh, imprese della filiera auto e Sindacati che garantisca

“innovazione ecologica e occupazione”.

Sono necessari, inoltre, incentivi sui veicoli elettrici e ibridi con benefici maggiori alle fasce di popolazione con redditi medio-bassi.

“La Fiom farà tutto quello che è nelle proprie disponibilità mobilitandosi con le lavoratrici e i lavoratori per poter salvaguardare il futuro occupazionale del nostro Paese”,

è quanto si legge dal documento inviato nei giorni scorsi all’attenzione del Premier Conte.

Auto, Fiom a Conte: “apriamo confronto”

La Fiom chiede al Premier Giuseppe Conte l’apertura di un confronto:

“Presidente Conte, noi le chiediamo l’apertura di un confronto, perché non ne possiamo più.

Sono anni che lottiamo per tenere aperti gli stabilimenti che producono la mobilità di questo paese e sono anni che lottiamo per l’occupazione”.

È necessario un confronto: sono anni che le imprese della filiera automotive lottano

“per tenere aperti gli stabilimenti che producono la mobilità nel Paese, che difendiamo il diritto delle persone di potersi muovere in un mondo sempre più ecologico.

Sono anni che lottiamo per l’occupazione”.

È un momento molto difficile e critico per le imprese della filiera automotive, mette in evidenza De Palma, e gli addetti del settore non vogliono più combattere per ottenere solo la cassa integrazione.

Per questo è necessario l’intervento immediato del Governo per introdurre ammortizzatori sociali, ritornare a discutere del futuro della mobilità del nostro Paese e per bloccare i licenziamenti.

“Vogliamo impedire che domani i nostri ragazzi e ragazze vadano via dal nostro Paese”.

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