Parlamento UE: ok ai recovery bond, no ai coronabond

Parlamento Europeo, Sì all’introduzione dei recovery bond garantiti dal bilancio Ue

Lega e Forza Italia hanno votato contro i coronabond In precedenza, il Parlamento europeo aveva respinto, con il decisivo voto contrario della Lega e Forza Italia, l’emendamento 15 dei Verdi (sostenuto da M5, Pd e FdI), che prevedeva l’emissione dei coronabond per affrontare la crisi cagionata dal coronavirus.

L’emendamento 15, con 326 voti contrari, 282 favorevoli e 74 astensioni, ha sancito

“che una parte sostanziale del debito che sarà emesso per combattere le conseguenze della crisi di Covid-19 venga mutualizzata a livello di UE”.

Antonio Tajani ha dichiarato durante una videoconferenza con i giornalisti che Fratelli d’Italia ha votato contro questo emendamento perché

“gli Eurobond sono purtroppo irrealizzabili”

perché “gli Stati membri non intendono farlo”

e, pertanto, ha spiegato,

“abbiamo deciso di concentrarci sui recovery bond”.

Irene Tinagli (Pd), nella stessa videoconferenza, ha risposto sottolineando che

“il Parlamento europeo ha il ruolo di esercitare pressioni”

sugli Eurobond,

ma “non dobbiamo porre il problema se gli Stati membri li accetteranno o meno; dobbiamo spingere il più possibile, essere ambiziosi per obiettivi importanti e non lasciarci trattenere o intimidire dal Consiglio dell’Europa”.

Parlamento Europeo: ok alla piena flessibilità sui fondi europei

Semaforo verde del Parlamento europeo alla piena flessibilità nell’uso dei fondi strutturali per far fronte all’emergenza del coronavirus.

La plenaria ha approvato con procedura d’urgenza e a larga maggioranza (689 sì, 6 contrari e 1 astensione) la cosiddetta

“iniziativa di investimento in risposta al coronavirus plus” (Crii Plus)

proposta dalla Commissione europea.

L’obiettivo è garantire la totale flessibilità nell’uso delle risorse legate alla politica di coesione e snellire la burocrazia per l’esercizio finanziario 2020-21.

Ai paesi sarà quindi consentito di trasferire risorse tra diversi fondi, regioni e settori e anche l’obbligo di cofinanziamento nazionale potrebbe essere sospeso.

Dopo che il Consiglio dell’UE ha ottenuto l’ok, le misure possono essere pubblicate nella Gazzetta ufficiale ed entrare in vigore.

“Siamo in una fase molto difficile in questo momento”,

così il presidente del Parlamento europeo David Sassoli.

“Abbiamo bisogno di grande solidarietà in Europa, collaborazione e lavoro congiunto tra i governi europei, per questo motivo chiediamo a tutti i governi di garantire una riduzione dei loro dibattiti e tensioni e che ci sia sforzo e volontà comune, perché oggi la vita di tutti è davvero in gioco“.

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