Coronavirus, a Bergamo atterra aereo militare con 16 letti di terapia intensiva

Atterrato questa notte a Bergamo un aereo militare con 16 posti letto per la terapia intensiva: nella città lombarda si continua a lavorare la guerra più dura contro il coronavirus.

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Altri 16 posti letto per la terapia intensiva in arrivo nella Bergamasca, che resta la zona più colpita dal coronavirus: nella notte è atterrato un aereo dell’Aeronautica.

Aereo dell’Aeronautica atterrato a Bergamo

È atterrato alle due di notte all’aeroporto di Begamo, Orio al Serio, l’aereo dell’Aeronautica Militare italiana a bordo del quale c’erano 16 letti di terapia intensiva.

Come riporta anche La Repubblica, le postazioni saranno smistate negli ospedali della città di Bergamo che ne avranno maggiore necessità.

L’aereo, diretto in Germania, è partito alle 18:30 di ieri dall’aeroporto di Pisa. È proprio a Dusseldorf che ha fatto rifornimento dei 16 posti di terapia intensiva che ha poi trasportato fino all’epicentro lombardo del coronavirus.

A promuovere l’operazione umanitaria è la Hope Onlus, autorizzata dal Ministero della Difesa a trasportare i ventilatori acquistati in Germania.

Donati 11 ecografi alla Lombardia

L’organizzazione umanitaria ha anche donato 11 ecografi portatili alla Lombardia. Nella giornata di domani è prevista la consegna negli ospedali.

I ventilatori giunti dalla Germania sono rimasti bloccati per 4 giorni nell’aeroporto tedesco, a causa della riduzione dello spazio aereo privato. L’intervento del generale Giuseppe Ciniglio Appiani si è rivelato salvifico ed ha sbloccato la situazione, ormai in stallo da diversi giorni.

I nuovi posti letto saranno installati nella giornata di domani, plausibilmente già in mattinata con l’aiuto dei tecnici medicali.

A garantire la velocità di consegna nei nosocomi lombardi ci saranno tre camion della Croce Rossa italiana, che effettueranno un trasporto straordinario.

Anche l’ambasciata italiana in Germania e gli uffici Doganali hanno contribuito all’iniziaitiva. La dottoressa Elena Fazzini, fondatrice della Hope Onlus, è specializzata in progetti sulla salute e sull’educazione.

Intanto ieri altri 70 feretri sono partiti dalla città di Bergamo per raggiungere i cimitaeri di altre città del nord. 

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