Stupro su 2 fratellini: indagati 9 religiosi di una confraternita

Stupro su due fratelli minorenni: indagati 9 religiosi di un’ex comunità di Prato. Gli abusi sarebbero andati avanti per anni

violenza sessuale

Nove religiosi accusati di stupro ai danni di due fratellini di Prato: l’orrore tra le mura di una comunità cattolica.

Violenza su minori nell’ex comunità

Un’accusa infamante quella che ha colpito 9 religiosi indagati di violenza sessuale ai danni di due fratelli di Prato, all’epoca dei fatti ancora minorenni.

A lanciare la notizia è il quotidiano La Nazione. Le violenze sarebbero andate avanti per anni nella comunità religiosa I discepoli dell’Annunciazione, con sede a Prato e Calomini, in provincia di Lucca.

Gli indagati sono 9: cinque preti, 3 religiosi e 1 frate. Tra i 9 indagati compare anche il nome di don Giglio Gilioli, fondatore della comunità.

Un vero e proprio inferno quello vissuto dai due fratelli minorenni, ospiti di quella comunità che avrebbe dovuto aiutarli a crescere e che invece si è rivelata una gabbia del terrore.

Vaticano chiude la comunità

Dopo 14 anni di attività, il Vaticano ha sciolto la comunità, in seguito ad una visita ufficiale della Santa Sede. Le indagini sarebbero partite dopo la denuncia di due ragazzi, minorenni all’epoca dei fatti, che hanno scoperchiato un vaso di Pandora fatto di violenze ed abusi perpetrati nel tempo.

Sono due le vittime accertate finora, ma potrebbero essercene molte di più, stando anche alle testimonianze dei due fratelli che hanno parlato di altri giovanissimi ospiti della confraternita finiti nelle grinfie dei religiosi.

Gli abusi sarebbero andati avanti per quasi un decennio. Le indagini della Polizia parlano di violenze sessuali dal 2008 al 2016, quando i due fratelli erano ospiti de I discepoli dell’Annunciazione.

Otto tra i nove indagati avrebbero approfittato in particolare del fratello con disturbi psichici, costringendolo a subire abusi, anche di gruppo. 

Per l’altro fratello, le violenze sarebbero andate avanti dal 2009 al 2013.

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