Conferenza Berlino 19 gennaio: il premier Al Sarraj potrebbe non presenziare?

Il Premier libico Al Sarraj diserterà la Conferenza di Berlino del 19 gennaio?

Il Premier libico Fayez Al Sarraj potrebbe disertare la conferenza di Berlino in programma per domani 19 gennaio 2020.

Circolano voci che lo stesso potrebbe decidere di inviare solo una delegazione di Tripoli, a riferirlo in un tweet è la “Libya Al Ahrar”, tv di base a Doha, in Qatar.

Secondo l’emittente, che cita “fonti speciali del consiglio presidenziale”, il Premier potrebbe non recarsi personalmente in Germania, ma inviare solo una

“delegazione del governo di accordo nazionale”.

Se così fosse sarebbe un clamoroso passo indietro, che rischierebbe di vanificare la speranza di mediare un “cessate il fuoco duraturo”.

Libia, Haftar mette il veto sulla Turchia:

L’atmosfera rimane tesa anche per le nuove accuse tra gli opposti schieramenti: il Presidente turco Erdogan ha bollato il generale Khalifa Haftar come

“un uomo inaffidabile”.

Nel frattempo in Libia sono ripresi gli scontri: colpi di artiglieria sono stati sparati a Salah Al-Deen e Ain Zara.

La Turchia non è neutrale e per questo motivo sembra non possa fare da mediatore nel processo di pace in Libia.

Secondo la ricostruzione della tv di base a Doha al-Arabiya, il generale Khalifa Haftar, l’uomo forte di Bengasi sostenuto da Russia, Egitto ed Emirati Arabi, avrebbe informato la Russia delle condizioni necessarie per un cessate il fuoco:

“Un termine tra i 45 e i 90 giorni alle milizie per restituire tutte le armi e un comitato guidato dall’Esercito nazionale libico (Lna) che insieme all’Onu censisca le armi in mano alle milizie”.

Conferenza di Berlino: si lavora per riavviare il negoziato politico

Nella capitale tedesca, intanto, si lavora per perfezionare una bozza di intesa.

L’unico obiettivo realistico obiettivo della conferenza di Berlino è quello di convincere le parti a sottoscrivere il consolidamento del “cessate il fuoco” per riavviare il negoziato politico.

Occorrerebbe una “missione di pace UE”, ma Germania e Francia rimangono riluttanti.

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