Legge elettorale, porte aperte al proporzionale. Conte: “Scampato un pericolo”

La Corte Costituzionale dice no al referendum sulla legge elettorale voluto dalla Lega. Il prossimo passo sarà varare il proporzionale

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Dopo il no della Corte al quesito referendario sulla legge elettorale, il premier pronto ad approvare la riforma elettorale.

Il no della Corte Costituzionale

La Corte Costituzionale ha bocciato il referendum sulla legge elettorale chiesto dalla Lega.

Un referendum chiesto da otto consigli regionali, tutti guidati da governi di centrodestra, che auspicavano al passaggio ad un maggioritario puro, abrogando le norme sulla distribuzione proporzionale dei seggi.

Il premier Giuseppe Conte è stato informato della bocciatura mentre partiva da Algeri. Un pericolo scampato, ecco come il presidente del Consiglio ha definito il no della Corte.

Il prossimo passo per la maggioranza di Governo, come evidenzia anche Il Messaggero, sarà varare una legge proporzionale: il Germanicum.

Un proporzionale che dovrebbe raggiungere due importanti risultati: il primo è quello di scarinare un leader unico al comando. Con la nuova riforma, infatti, Matteo Salvini, sarà costretto a cercare alleati, che il leader del Carroccio troverà in Fratelli d’Italia e Forza Italia.

L’altro obiettivo del governo giallo-rosso è quello di dare un futuro alla coalizione di governo. Il proporzionale potrebbe, infatti, aiutare Nicola Zingaretti a creare un fronte progressista e quindi un patto con il Movimento 5 Stelle.

Tempi lunghi per la nuova legge elettorale

Un’alleanza che potrebbe arrivare dopo le elezioni, come già accaduto con la Lega. Intanto, però, si preannunciano tempi lunghi per la nuova legge elettorale. Da una parte Calderoli che non ha sbarrato del tutto la porta al Germanicum, dall’altra Giorgia Meloni che sceglierebbe il Rosatellum, per mantenere il maggioritario.

Una scelta che non dispiacerebbe neppure al leader del Carroccio, che però preferirebbe il Mattarellum. Un percorso ancora lungo, dunque, quello della legge elettorale, che potrebbe culminare con una soglia di sbarramento al 4%.

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