Password di Stato, pioggia di critiche sulla proposta della Pisano: la Ministra prova a spiegare

Pesanti critiche sui social per l’idea di Paola Pisano di utilizzare una sola password di Stato anche per i siti privati, ma il Ministero prova a spiegare

password di stato

Pioggia di polemiche su Paola Pisano e l’idea della password di Stato. Qual è l’idea del Ministro?

Password di Stato anche per i siti privati

Paola Pisano, Ministra dell’Innovazione Tecnologica e della Digitalizzazione ha lanciato, pochi giorni fa, un’idea per dar vita ad una vera e propria rivoluzione digitale

Una password di stato unica, come riporta La Repubblica, da utilizzare anche sui siti privati e del commercio online. Un’idea, però, che le è costata un mare di polemiche. Miilioni di utenti non si sentirebbero al sicuro con un’unica password di Stato da utilizzare per tutti i siti, non solo quelli della Pubblica Amministrazione.

Il dietrofront del Ministero

La Ministra, lanciando l’idea, aveva spiegato che la password avrebbe potuto essere utilizzata per accedere agli e-commerce come Amazon o ai propri conti in banca. A fornire la password, secondo la Pisano, dovrebbe essere proprio lo Stato. L’idea è che ad ogni accesso la Pubblica Amministrazione riconosca quel determinato cittadino dietro una specifica identità online.

Un’idea questa che il popolo di internet non sembra aver affatto gradito, scatenando un mare di polemiche per il timore che possano crescere i rischi di violazione della privacy.

Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha definito inquietante la proposta, spiegando che nel nostro Paese lo Stato dovrebbe fare meno e non controllare di più.

L’allarme sui social, a detta del Ministero, sarebbe però del tutto ingiustificato, visto che, come precisato poco dopo le parole della Pisano, non ci sarebbe nessuna nuova proposta.

Quello a cui faceva riferimento il Ministro dell’Innovazione tecnologica e della digitalizzazione era la Spid, già fruibile da oltre 5 milioni di italiani.
L’unico nodo da discutere sarebbe quello riguardante la questione di affidare la gestione della Spid nelle mani dello Stato.

La precisazione, tuttavia, non ha placato il fiume di polemiche scatenate sui social contro la proposta della Pisano.

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