Monopattini elettrici, pareggiati alle bici: un aiuto per l’ambiente?

I monopattini elettrici sono stati messi a norma, ora sono stati equiparati alle bici. Dalle norme in Gazzetta sono stati esclusi hoverboard e monowheel

Monopattini elettrici
Monopattini elettrici

Si è deciso di dare un taglio netto al problema della gestione dei monopattini elettrici. Il 30 dicembre 2019 è entrato in vigore il DM Micromobilità. Nel supplemento ordinario n. 45/L alla Gazzetta Ufficiale 304 della norma che, all’articolo 75, troviamo l’equiparazione dei monopattini elettrici a qualunque velocipede.

In parole semplici, si pone fine alla questione uso dei monopattini elettrici e altri mezzi simili in ambito urbano. Saranno utilizzabili i monopattini elettrici, i Segway ma non gli hoverboard e i monowheel.

I contenuti della modifica

Questi mezzi si potranno utilizzare in ambito urbano e sulle normali sedi stradali, cioè nello stesso modo in cui utilizziamo abitualmente le biciclette. Nel testo della norma pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale si da una limitazione precisa che questa equiparazione richiede, infatti si riserva soltanto ai

“monopattini che rientrano nei limiti di potenza e velocità”

che ritroviamo nel DM pari a 0,5 kW e che raggiunga i 20 km/h.

Si richiama anche il Decreto Legge del 30 aprile 1992, che andava a modificare il Codice della strada, dove troviamo nell’articolo 50 definiti come

“velocipedi le biciclette a pedalata assistita, dotate di un motore ausiliario elettrico”

In questo momento si hanno i primi passi concreti verso la spinta della micro mobilità, voluta dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Si fa una distinzione tra monopattini elettrici, Segway che sono quelli col con manubrio da altri nuovi dispositivi come l’hoverboard e monowheel.

Per quest’ultimi viene lasciata facoltà ai comuni d’autorizzare la circolazione in alcune aree prestabilite come quelle pedonali o le piste ciclabili. Abbiamo già parlato del dubbio sulla reale sostenibilità dei monopattini, a causa della loro produzione. Nonostante questo, stanno vivendo un’enorme diffusione, soprattutto grazie a dei servizi di sharing ben precisi.

Ora i progetti in questo senso, potranno decollare, permettendoci anche di fare una valutazione concreta sulla loro reale sostenibilità.

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