WWF: “Dossier tigri”, ne restano solo 3890. Allarme bracconaggio

Il 29 luglio si è tenuta la giornata mondiale per la tutela della tigre. Dopo quest’evento il WWF ha rilasciato un importante dossier che lancia l’allarme sul problema del bracconaggio. Si punta nel 2022 al raddoppio della popolazione.

tigre

Le tigri agli inizi del XX secolo contavano su una popolazione di circa 100.000 esemplari mentre attualmente ne restano circa 3.890 in tutto il Pianeta. Una seria minaccia per la sopravvivenza di questa razza è il bracconaggio, che porta al commercio illegale delle loro pelli e altre parti del corpo che sono utilizzate in molte medicine orientali. Altro grave problema è la deforestazione, che colpisce anche il continente asiatico, con meno risonanza rispetto a quella che avviene in amazzonia.

L’intervento del WWF:

Il Wwf ora vuole dopo questo calo di popolazione pari al 97€, desidera aiutare questi animali a non estinguersi. L’obiettivo è arriva a 6.000 esemplari nel 2022. La tigre attualmente vive in 13 Paesi: India, dove ne abbiamo ben 2.226, Nepal, Bhutan, Bangladesh, Russia, China, Myanmar, Thailandia, Malesia, Indonesia, Cambogia, Laos e Vietnam.

Si cerca di far abbandonare l’inefficace medicina tradizionale, spingendo per provvedimenti seri contro il bracconaggio. Questa strada è intrapresa da pochi paesi, come ad esempio il Nepal, che in sei anni d’attività, ha visto salire la propria popolazione, passando da 198 a 235 esemplari. Un contributo importante per la tutela della tigre, con un aumento del 19% su scala nazionale, dei felini censiti. Questo trend si conferma su scala globale, dato che siamo passati dai 3.200 individui nel 2010, agli attuali 3.890.

Il progetto SMART e altri progetti:

attualmente uno dei progetti più interessanti si chiama Spatial Monitoring and Reporting Tool – SMART. Si desidera combinare software, formazione e creazione di protocolli per pattugliare il territorio, con supporto di biologi e guardie nel monitoraggio degli animali.

La battaglia è molto lunga e difficoltosa, prima si dovrà combattere contro il commercio illegale. Questo business illegale fattura 23 miliardi di dollari l’anno ed i reati ambientali aumentano del 26%. Il traffico di animali rari o loro parti è il quarto, superato da quello di droga, esseri umani e merci contraffatte. Una tigre in quest’ambiente ha un alto valore, si parla di circa 150.000 dollari, in zone del mondo di estrema povertà portano molti a tentare la caccia.

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