Tevere, ritrovati pesci siluro da 100 chili: la decisione del Comune di Roma

Nei fondali del Tevere sono stati ritrovati degli enormi pesce siluro, definiti mostruosi perché superano anche i 100 chili

Tevere
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Secondo i pescatori che operano lungo il Tevere, sono stati avvistati pesci siluri enormi, una novità per quelle acque, ma problema ben noto a chi abita lungo le sponde del fiume Po. Sono stati avvistati sul lungotevere della Vittoria, dove ci sono i circoli del canottaggio, zona in cui secondo i pescatori, d’estate i cinesi pescano con le reti in maniera illegale.

Danni ambientali fatti dai siluri

Il pesce siluro è una specie alloctona o aliena, cioè una specie che è stata introdotta in questo caso volutamente. Il pesce siluro è una specie estremamente vorace, al punto di portare alla decimazione o completa estinzione di alcune specie ittiche locali come: alborella, bottatrice, cheppia, lampreda, temolo, trota marmorata, luccio, persici reali, tinca, triotto, scardola, sanguinerola, lasca, spinarello.

Per questo è evidente il pericolo che si ha per la tutela della biodiversità. Nel nostro paese sono stati ritrovati esemplari di ben 2,65 metri di lunghezza per 125 kg di peso corporeo. Il dato fa pensare, dato che nel primo anno di vita arriva a circa 20 cm di lunghezza. Data la sua voracità, cresce rapidamente, fino ad arrivare ai 4-5 anni quando è pronto per riprodursi deponendo fino a 300.000 uova.

I pescatori etici

A rendere noti questi ritrovamenti è stato un gruppo di pescatori definiti come eticamente sensibili. Esercitano un controllo spontaneo, in modo del tutto simile ai vari gruppi di retake che nascono in maniera spontanea in tutta Roma. Il pesce siluro è un pesce non originario delle nostre acque, definito in maniera scientifica Silurus glanis in realtà proviene dal Danubio. Secondo questi pescatori, alcuni hanno misure enormi, superando anche i 100 chili di peso.

Solitamente la media per questi pesci è 1,80 metri di lunghezza, per un peso tra i 60 e gli 80 chili. Quando raggiungono l’età adulta, con dimensioni così ampie, possono variare la loro dieta, da ittiofagi cioè esclusivamente a base di pesce, per mezzo di vortici creati con le mascelle mangerebbero anche uccelli dalle medie dimensioni come folaghe, anatre e germani. Bisogna dire, che di quest’ultimo comportamento,abbiamo soltanto rarissimi registrazioni di casi.

Lungo il Tevere non ci sono spiaggette dove i colombi possono abbeverarsi ed essere catturati, come succede lungo il nostro Po o l’Arno, oppure lungo la Senna o il Danubio.

Alcuni metodi di cattura poco etici

Secondo alcune storie, alcuni anziani pescatori fiorentini per pescare i siluri, catturino un piccione utilizzandoli come esche vive, impossibilitati a volare o nuotare. I suoi movimenti richiamano il pesce, per poi catturarlo. Per fortuna lungo il Tevere questo non avviene, dato che si utilizzano degli strumenti tecnici.

Ci si serve del clonk, martelletto di legno con un disco finale che colpito, ricrea dei movimenti sull’acqua, attirando il siluro. I movimenti ed i suoni, sono simili a quelli che producono le prede preferite dei siluri i pesci ciprinidi.

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