Taranto, follia a Capodanno: lanciano un frigo dal balcone ed un minore spara

I gesti fatti nella notte di Capodanno a Taranto sarebbero stati ripresi dai protagonisti e caricati sul web.

capodanno Taranto
I gesti sono stati commentati dal coordinatore dei Verdi.

Nonostante le diverse norme restrittive in vigore anche quest’anno la notte di Capodanno non ha risparmiato incidenti come quelli successi a Taranto.

Il bambino avrebbe sparato contro una finestra aperta

Il più sconvolgente vede come protagonista un bambino impugnare una pistola, una scacciacani secondo diverse fonti, con cui il minore avrebbe sparato verso una finestra aperta.

Non solo però, durante il gesto, infatti, il ragazzino avrebbe più volte insultato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il folle gesto di Taranto, inoltre, sarebbe diventato virale grazie ad un video diffuso e condiviso in massa su Whatsapp.

Il frigorifero sarebbe stato lanciato dal secondo o terzo piano

Altro episodio che ha fatto il giro d’Italia riguarda tre uomini che in un video avrebbero sollevato un frigorifero per lanciarlo fuori dal balcone dal loro secondo o terzo piano.

Il tutto, come se non bastasse, sarebbe stato accompagnato da rumori di botti e petarti nonostante l’ordinanza che ne vietasse l’utilizzo.

“Cara Polizia di Stato, Questura e Procura di Taranto ricevo questo video da Taranto. Pubblico solo questo perché ce n’è un altro, anzi altri, con un minore che spara con una pistola o una scacciacani. Questi comportamenti vanno sanzionati. Non si può tollerare che cittadini perbene debbano subire questi gesti pericolosi e violenti”.

Queste le parole diffuse su Facebook dal coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli. A far infuriare ulteriormente l’uomo sarebbe stata la non curanza nel compiere certi gesti che con un pizzico di sfortuna avrebbero potuto ferire qualcuno.

La speranza, quindi, è che i colpevoli vengano trovati e puniti anche per rispetto per chi ha passato un Capodanno tranquillo in casa, magari privandosi persino di andare a trovare i propri cari.

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