Strage di Macerata, Luca Traini condannato a 12 anni di carcere: ferì 6 migranti

Il 31enne è accusato di tentata strage aggravata dall’odio razziale. La Suprema Corte ha anche confermato il diritto al risarcimento per le vittime e per le parti civili.

Condannato Luca Traini

L’imputato spiegò di aver agito per vendicare l’omicidio della 18enne romana Pamela Mastropietro, uccisa e fatta a pezzi dal nigeriano Innocent Oseghale.

La tentata strage di Macerata

Era la mattina del 3 febbraio del 2018 quando Luca Traini, neofascista marchigiano di 31 anni, sparò dal finestrino della sua auto, tentando di uccidere gli stranieri che incontrava per strada.

Dopo essere uscito dalla sua casa di Tolentino, raggiunse Macerata e con la sua pistola Glock riuscì a ferire sei persone, scelte a caso sul suo cammino.

Poi si diresse verso la sede locale del partito democratico e, ormai braccato dalle forze dell’ordine, si consegnò facendo il saluto romano con una bandiera dell’Italia legata al collo.

Il 31enne riferì di aver agito per vendicare l’omicidio di Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa e fatta a pezzi il 28 gennaio del 2018. Per quel delitto è stato condannato il nigeriano Innocent Oseghale.

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Luca Traini condannato a 12 anni

Come riporta anche La Repubblica, il 31enne accusato della tentata strage è stato condannato a 12 anni di carcere.

Luca Traini è accusato di strage aggravata dai motivi di odio razziale.

Alle elezioni del 2017 Traini si candidò con la Lega Nord al consiglio comunale di Corridonia, dove però guadagnò zero preferenze.

Da sempre erano note le sue simpatie per i partiti di estrema destra.

La Cassazione ha confermato anche il diritto al risarcimento per le vittime e per le parti civili, tra cui il comune di Macerata e la sede del Pd.

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