Strage di Parigi, 4 poliziotti morti: l’aggressore spinto dalle sue visioni notturne

La strage di Parigi accaduta ieri non ha nulla a che fare con un attentato, ma con le visioni notturne dell’aggressore. Ecco cosa è accaduto

Strage di Parigi
Strage di Parigi

Una strage quella di Parigi che ha visto 4 poliziotti morti e l’aggressore stesso, fermato dai militari. Il motivo che l’ha spinto a questo terribile gesto ha lasciato tutti senza parole.

4 poliziotti morti a Parigi

Un uomo come tanti, informatico al Dipartimento tecnico della sezione Intelligence della Questura di Parigi, ieri ha deciso il destino di quattro persone.

Alle 12.30 si è recato sul posto di lavoro con un coltello dalla lama in ceramica aggredendo chiunque gli si ponesse davanti. Ha poi inseguito con violenza due donne, una morta raggiunta da una coltellata mentre l’altra ferita.

Un altro impiegato è stato gravemente ferito, sino a quando un poliziotto ha invitato l’uomo a mettere il coltello a terra ma senza successo così decide di sparare con la sua arma di servizio – per porre fine a questa mattanza senza motivazione.

L’aggressore ha avuto le visioni notturne

L’aggressore è stato identificato come Michael Harpon ed è stata la moglie a raccontare cosa fosse accaduto durante la particolare nottata, prima del suo gesto inquietante:

“un comportamento insolito, si era svegliato dicendo di aver avuto delle visioni e sentito delle voci”.

La moglie in stato di fermo ha dichiarato questo agli inquirenti, che la stanno interrogando per capire e ricostruire tutta la dinamica.

Circa un anno e mezzo fa si era convertito all’Islam ma secondo la moglie non sarebbe la religione ad averlo spinto a questo massacro. La stessa ha spiegato che il marito fosse diventato sordo al 70% non era contento e sentiva di non essere apprezzato.

Gli inquirenti hanno anche mandato avanti delle perquisizioni dentro l’abitazione e non hanno trovato indizi o prove che possano legare il tutto ad una decisione di carattere religioso.

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