Rubavano gioielli alle Salme poi le schernivano: 9 arresti e 18 ai domiciliari

Orrore a Bologna, dove 9  persone sono state arrestate  con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, corruzione di incaricato di pubblico servizio, riciclaggio e violazioni connesse alla responsabilità amministrativa degli enti. Ecco che cosa è accaduto.

L’intercettazione choc: “Se dopo anni in camera mortuaria hai ancora dei mutui da pagare, significa che non hai capito come funziona

La choccante dichiarazione appartiene ad un infermiere il quale è tra le persone coinvolte in una maxi-operazione che ha impegnato oltre 300 militari in diverse province dell’Emilia Romagna e del Friuli.

L’inchiesta è partita principalmente dal Policlinico Sant’Orsola-Malpighi e l’Ospedale Maggiore di Bologna, in cui alcuni membri del personale sanitario, infermieri, proponevano ai familiari dei pazienti che avevano appena perso il proprio caro all’interno della struttura ospedaliera, delle agenzie di pompe funebri di loro conoscenza in cambio di lauti compensi che andavano dai 200 ai 350 euro per esequie, “le agenzie poi fornivano dettagli e indirizzavano i clienti verso gli uffici per le pratiche”.

Oltre al buisness, secondo quanto emerso dalle intercettazioni, anche gli oltraggi e battute di scherno “riservati alle salme”. Ecco cosa è emerso dalle intercettazioni:

Ho un filmato dove lui mette una buccia di banana in mano ad un morto…

poi la risposta:

Il morto, aspettando la barella… ha avuto fame!

In un’altra intercettazione un altra infermiera, si definisce addirittura “la regina della camera mortuaria”, e in un altra ancora è stata registrata la voce di un’infermiera che raccontava di aver rubato dei beni preziosi appartenenti al paziente ormai defunto:

 “Amò… ho trovato due anelli (…), l’ho messi già in borsa… però non so se è oro…“.

Maxi-operazione a Bologna: Arrestate 9 persone

Durante la maxi-operazione, i carabinieri di Bologna hanno arrestato ben 9 persone, altre 18 sono invece attualmente agli arresti domiciliari e infine per altri 3 è stata prevista l’interdittiva dell’esercizio di attività imprenditoriale per le accuse di “associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, corruzione di incaricato di pubblico servizio, riciclaggio e violazioni connesse alla responsabilità amministrativa degli enti”.

Gli oltre 300 militari che hanno eseguito le perquisizioni hanno sequestrato un patrimonio di oltre 13 milioni di euro.

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