Disoccupazione 2020: quanti posti di lavoro si perderanno?

Quanti posti di lavoro si perderanno con la crisi Covid-19?

Secondo il DEF nel 2020 ci sarà un calo dell’occupazione del 2,1% pari a 500.000 posti di lavoro.

Se alcune aziende hanno sperimentato lo smart working durante il lockdown e stanno raccogliendo i vantaggi, la platea dei lavoratori in nero e i precari non possono cogliere i benefici.

Dall’ultimo rapporto ISTAT è emerso che il mercato occupazionale è statico.

A marzo è stata registrata una diminuzione dell’occupazione pari a -27mila unità e nel trimestre gennaio-marzo 2020 il calo è di -94mila unità.

Il trend occupazionale negativo coinvolge sia le donne (-18mila unità) sia gli uomini (-9mila) portando il tasso di occupazione al 58,8%.

Si tratta di una variazione percentuale piuttosto leggera rispetto a febbraio quando si attestava al 58,9%.

A subire un netto calo è la ricerca di lavoro, il cui tasso tocca i -267mila unità.

Il tasso di disoccupazione è sceso all’8,4% (a febbraio si fermava al 9,7%). A marzo si è registrata una consistente crescita del numero di inattivi (pari a +301mila unità) pari a tre volte più elevata tra gli uomini (+3,9% pari a +191mila) rispetto alle donne (+1,3% pari a +110mila).

Occupazioni: quanti posti di lavoro si perderanno con la crisi Covid-19?

A “dipingere” lo scenario occupazionale ex post crisi pandemica è l’Ilo, la International Labour Organization.

Per il 2° quadrimestre 2020 l’Istituto prevede una perdita di ore lavorate pari al 6,7% del totale, ossia l’equivalente di 195 milione di posti di lavoro.

I dati dell’UnionCamere confermano che lo scenario nazionale sul fronte occupazionale è assai preoccupante: è molto probabile che nell’anno in corso si perdano 422.000 posti di lavoro e i comparti più colpiti sono legati al turismo.

Anche Banca d’Italia ha fatto una sua stima e conferma lo scenario drammatico occupazionale italiano.

Essa ha stimato gli effetti del Covid-19 su domanda e offerta di lavoro in Italia: i comparti più colpiti sono quelli della ristorazione, turismo, entertainment.

I dati previsionali e le stime non sono di certo confortanti, ahimè!

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