Ponte Morandi, l’ultimo addio di Genova tra le polemiche: “Dovevo demolirlo nel 2003, poi hanno rinunciato”

Genova ha detto addio al Ponte Morandi ma non senza polemiche sulla mancata demolizione del 2003. Di cosa stanno parlando?

Ponte Morandi
Ponte Morandi

In soli sei secondi il Ponte Morandi ha lasciato definitivamente Genova, dopo il disastro e tutto quello che il suo crollo ha comportato. Ma spunta una polemica che fa indignare tutti.

L’esplosione del ponte di Genova

Sono stati i sei secondi lunghissimi con l’esplosione e la demolizione del ponte simbolo di Genova, dove chiunque una volta nella vita è passato senza nemmeno farci caso.

Le pile 10 e 11 sono state demolite con una tonnellata di dinamite così da permettere la ricostruzione e la ripartenza della città, quanto prima.  Nonostante un lieve ritardo sulla tabella di marcia, tutto è avvenuto in maniera perfetta come da copione e alle 9.37 tutte le polveri sono scomparse all’interno di una bolla d’acqua preparata precedentemente.

La verità dell’esplosivista “Avrei dovuto farlo nel 2003”

Danilo Coppe, esplosivista e titolare dell’azienda Siag di Parma ha rilasciato una sua dichiarazione alla conferenza stampa, come si evince da TgCom24.

Ha dichiarato che nel 2003 era stato contattato proprio per demolire il ponte, ritrattando successivamente:

“in quanto troppo complessa e costosa”

Per questa polemica che inorridisce tutti, la Spea – controllata da Autostrade – replica chiaramente, dichiarando che quel progetto di demolizione fosse:

“uno studio di fattibilità per sostituire il vecchio con il nuovo”

Evidenziando che tutto questo non si collega alla strage avvenuta del crollo, che ha coinvolto vittime e sfollati della zona.

Nonostante tutto il dubbio degli utenti resta, come dai tanti commenti sui social che sono raddoppiati in questi giorni.

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