Ponte Morandi, esclusione di Autostrade: inviati atti alla Corte Costituzionale

Il Tar della Liguria ha evidenziato incostituzionalità nel “Decreto Genova” sull’ esclusione di Aspi dalla ricostruzione del ponte Morandi

Ponte Morandi
Il Ponte Morandi

Nel caso della ricostruzione del crollo del ponte Morandi entrerà in gioco la Corte Costituzionale chiamata ad esprimersi sugli elementi di incostituzionalità per l’esclusione di Autostrade per l’Italia, rilevati dal Tar della Liguria. Cosa è emerso?

Il crollo del ponte Morandi e il decreto per la ricostruzione

Dal 14 agosto 2018  – data tristemente nota per il crollo del viadotto dell’autostrada 10 sul torrente Polcevera a Genova –  il caso del ponte Morandi non è solo una tragedia immane ma anche un caso politico.

Oltre alle indagini per la definizione delle responsabilità infatti, lo scontro si è protratto anche in seguito sulle modalità di assegnazione dell’appalto per la ricostruzione del viadotto.

il leader M5S Luigi di Maio come riporta il Sole24ore aveva dichiarato :

“Sono assolutamente sicuro che non lo ricostruirà Autostrade”:

Il Tar della Liguria riapre le porte ad Aspi?

Il Tar della Liguria –  rivela Il Corriere  – ha dato la sua risposta alla richiesta avanzata da Atlantia, società che gestisce Autostrade per l’Italia, di valutare la costituzionalità del cosidetto “Decreto Genova” che fissa le misure per la ricostruzione del Ponte Morandi.

E’ di queste ore la notizia che il Tar avrebbe ravvisato dei “profili di incostituzionalità” nel decreto che ha di fatto escluso Autostrade:

“Pur non potendosi ritenere che la legge-provvedimento sia di per se’ incompatibile con l’assetto dei poteri stabilito dalla Costituzione essa deve osservare limiti generali, tra cui il principio di ragionevolezza e non arbitrarietà”

Per i giudici del Tar dunque il rischio sarebbe che il decreto di esclusione violi alcuni principi costituzionali base della libertà di iniziativa economica dal, momento che, si afferma:

“Non sono state accertate, neppure in via indiziaria, responsabilità di Aspi”

Il Tar ha però rigettato la richista di Aspi di annullare immediatamente il decreto ma ha deciso di inviare alla Corte Costituzionale tutti gli atti al riguardo.

Il governo Conte 1 del 2018 con maggioranza M5S e Lega, aveva fin da principio evidenziato la volontà di escludere Autostrade per l’Italia dalla demolizione di ciò che rimaneva del ponte e dalla successiva ricostruzione, dato che si riteneva aver avuto responsabilità del crollo.

Olre a ciò era stata avanzata l’ipotesi di revocare la concessione autostradale ad Aspi.

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