Palermo, filma e denuncia il suo estorsore: scatta l’operazione antimafia

L’imprenditore siciliano già nel 2018 aveva aiutato le forze dell’ordine denunciando una richiesta di pizzo sui suoi lavori.

operazione antimafia Palermo

A Giuseppe Piraino nei giorni scorsi erano stati chiesti 500 euro per la festa del paese.

Venti arresti a Palermo per estorsione

Si presentano in cantiere e chiedono un incontro con il titolare. A quell’incontro, però, l’imprenditore si presenta armato di cellulare pronto a riprendere la scena. È così che gli estorsori di Palermo, e non solo, si muovono per chiedere il pizzo.

“Mi porto dietro la lista dei tanti uomini per bene uccisi dalla mafia e l’immagine di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”.

È il racconto di Giuseppe Piraino, 45 anni, uno dei 13 imprenditori palermitani che hanno detto no alle richieste di pizzo.

La richiesta del pizzo

Il racconto di Piraino prosegue: arrivano in due e chiedono i soldi. Per riscuotere il pizzo vero e proprio arriva una persona anziana, che chiede 500 euro per la festa del rione.

L’imprenditore non ci sta e mostra le foto dei due giudici, emblemi della giustizia. Poi corre dritto dai carabinieri per denunciare tutto. Il video in cui il 45enne replica al suo estorsore è diventato subito virale.

Salvatore Guarino, l’anziano ripreso nel video, è tra le 20 persone arrestate nei giorni scorsi dai carabinieri di Palermo. Oltre lui altri 19, tra gregari ed estorsori, sono finiti in manette.

“La scelta di campo l’ho fatta da tempo, ma gli altri 12 imprenditori devono avere una medaglia”

ha raccontato Piraino, che ha avuto il coraggio, insieme agli altri 12 imprenditori, di denunciare i suoi estorsori.

L’imprenditore racconta come si muove la richiesta di pizzo in città: appena apre un cantiere, gli estorsori cercano di capire chi sia il titolare.

Nonostante le denunce degli anni scorsi, a Piraino non hanno mai smesso di chiedere il pizzo, eppure il suo nome compare ormai al fianco di diverse operazioni antimafia.

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