Omicidio Yara, la decisione della Cassazione su Bossetti: ci sono davvero speranze?

Cosa ha deciso davvero la Cassazione con l’accoglimento dell’istanza della difesa di Massimo Bossetti? Ecco tutti i dettagli.

Il giornalista Gian Pietro Fiore spiega come intorno alla notizia recente sulla decisione della Cassazione si sia fatta un po’ di confusione.

Caso Yara, Cassazione su Bossetti: chiarimenti sulla decisione

Vediamo nel dettaglio cosa è stato realmente deciso per Massimo Bossetti e se davvero la revisione del processo è vicina.

L’omicidio di Yara e le accuse a Bossetti

Il caso della piccola Yara Gambirasio è entrato nel cuore di tutti noi è nonostante siano passati ormai 11 anni dalla sua scomparsa non si può dimenticare.

La 13enne ginnasta di Brembate di sopra scomparve nel pomeriggio del 20 novembre 2010 lungo la strada tra la palestra e casa sua.

La ragazzina venne ritrovata casualmente da un passante solo tre mesi esatto dopo in un campo poco distante a Chignolo d’Isola ormai cadavere.

Dall’autopsia risultò che la piccola era morta per freddo e stenti in seguito ad un’aggressione che le aveva procurato ferite al capo e tagli sul corpo non fatali.

La prova regina che guidò gli inquirenti a quello che è ritenuto il colpevole fu il Dna presente sui leggins e sugli slip della ragazzina. Un Dna che in seguito ad un’indagine senza precedenti condusse ad Ignoto 1 ovvero a Massimo Giuseppe Bossetti.

Il muratore di Mapello, arrestato il 16 giugno 2014 è ad oggi è l’unico accusato in tre gradi di giudizio per la morte di Yara e sta scontando l’ergastolo nel carcere di Bollate.

La sua difesa però non si è mai arresa gridando all’errore giudiziario e mirando alla revisione processuale.

Ecco cosa è stato deciso nelle scorse ore e cosa comporterà davvero per Bossetti.

La Cassazione riapre davvero la strada per la revisione? Cosa dicono gli esperti

La notizia, giunta nella giornata di ieri, è di quelle che fanno saltare dalla sedia tutte le persone che hanno seguito negli anni il caso di Yara.

La Cassazione si è pronunciata sul ricorso della difesa di Massimo Bossetti riguardante l’accesso negato ai reperti compreso il Dna.

In molti hanno subito pensato che per la revisione processuale la strada fosse inaspettatamente spianata e che per Bossetti dopo tanti anni la situazione si fosse ribaltata.

Ma è davvero così? Il giornalista Gian Pietro Fiore, dal suo profilo Facebook, fa chiarezza sulla situazione ponendo il focus su quanto davvero deciso dalla Cassazione.

I giudici si sono pronunciati sul ricorso che i difensori di Bossetti (Salvagni e Camporini) avevano presentato in Corte D’Assise per chiedere l’accesso ai reperti del caso Yara, compresa la traccia del Dna.

La Cassazione però ha solo respinto il rigetto che la Corte d’assise di Bergamo aveva fatto a tale richiesta definita inammissibile.

Adesso la Cassazione pubblicherà le motivazioni ed in seguito l’istanza della difesa tornerà ancora di fronte alla Corte d’assise, che dovrà esaminarla e pronunciarsi nuovamente.

Nessuna revisione per forza imminente dunque, spiega il giornalista, posto anche il fatto che fino ad ora nessuno dei 30 giudici che si sono pronunciati sul caso hanno avuto dubbi sulle conclusioni date dalla prova del Dna.

La difesa di Bossetti di sicuro non mollerà e continuerà a sperare come fatto fino ad ora per la revisione della sentenza a carico dell’operaio che da sempre si pronuncia innocente.

Le prossime eventuali fasi della vicenda processuale saranno dunque chiarite maggiormente a breve e la speranza di tutti è di poter finalmente dare un po’ di pace alla piccola Yara ed alla sua famiglia.

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