Omicidio Lorena Quaranta: chiesto l’intervento dei Ris di Messina

Chiesto l’intervento dei Ris Di Messina per far luce sull’omicidio di Lorena Quaranta, la 27enne uccisa dal fidanzato lo scorso 30 marzo.

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Attesi i risultati degli accertamenti tecnici disposti nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Lorena Quaranta, la studentessa di Medicina uccisa a Furci Siculo dal fidanzato Antonio De Pace.

L’omicidio di Lorena Quaranta

Era il 31 marzo scorso quando Lorena Quaranta, studentessa 27enne, fu strangolata dal fidanzato Antonio De Pace, al termine di una lite.

Ad allertare i Carabinieri fu l’omicida stesso, che al telefono con le forze dell’ordine confessò l’orrendo delitto, minacciando poi di togliersi la vita.

L’autopsia accertò che tra il delitto e la chiamata alle forze dell’ordine passò almeno un’oretta, durante la quale l’omicida vagò in casa, con dei tagli ai polsi.
In un primo momento, il ragazzo raccontò di aver ucciso la 27enne, perché colpevole di avergli trasmesso il coronavirus, circostanza poi smentita dai test effettuati sulla vittima e sullo stesso De Pace.

L’esame autoptico ha accertato che la ragazza venne prima accoltellata all’addome, poi strangolata.

L’accusa per Antonio De Pace è di omicidio aggravato dai futili motivi. Da tre anni Lorena ed il suo omicida convivevano a Furci Siculo, proprio nella casa dov’è avvenuto il delitto.

Pare che il ragazzo non avesse mai manifestato segnali di malessere, anzi, quanti lo conoscevano lo hanno sempre descritto come un fidanzato attento e premuroso.

Disposti gli accertamenti dei Ris

Come riferisce anche la Gazzetta di Sicilia, il Pubblico Ministero di Messina ha disposto gli accertamenti dei Ris nell’ambito dell’omicidio di Lorena Quaranta.

È ancora mistero sul reale movente del delitto. Le operazioni di accertamento sono in corso da questa mattina nei laboratori dei Ris di Messina.

Seguiranno poi probabilmente le analisi degli smartphone e dei pc di Lorena e del fidanzato sequestrati dall’abitazione della vittima.

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