Omicidio Cerciello, Elder: “Chiedo scusa, non potrò mai perdonarmi”

Dall’auto di Tribunale in cui si sta svolgendo il processo per l’omicidio del Carabiniere Cerciello Rega, Finnegar Elder ha chiesto di poter leggere una sua lettera.

le parole di Elder in Tribunale

Il giovane è accusato di omicidio volontario in concorso con Natale Hjort.

L’omicidio di Cerciello Rega

Era il 26 luglio scorso quando Finnegar Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth erano andati a Trastevere per comprare della cocaina. La compravendita era stata interrotta dalle forze di polizia ed i 2 ragazzi erano fuggiti con lo zaino di Sergio Brugiatelli, il loro contatto con il pusher.

Lo spacciatore aveva venduto ai due giovani della tachipirina. Elder e Hjorth avevano quindi contattato Brugiatelli, minacciandolo. L’intermediario si rivolse così ai carabinieri, che misero in atto una sorta di ‘cavallo di ritorno‘.

All’appuntamento con i due acquirenti si presentarono i due militari dell’Arma, Cerciello e Varriale. Tra i 4 nacque una colluttazione, finita con la morte del carabiniere, colpito con 11 coltellate.

La lettera di Elder

Ad infliggere i colpi mortali, fu Finnegar Lee che, questa mattina, durante l’udienza in tribunale, ha voluto leggere una lettera, che lui stesso ha scritto.

Parole di pentimento quelle pronunciate dal ragazzo, accusato di omicidio volontario.

“Se potessi tornare indietro per cambiare le cose lo farei ora, ma non posso”

ha detto davanti alla Prima Corte di Assise di Roma.

Il ragazzo, come riferisce anche Tgcom24, ha poi aggiunto di non essere riuscito a parlare prima per mancanza di coraggio.

“Quella notte è stata la peggiore della mia vita: ho tolto la vita di una persona, ho tolto un marito a sua moglie, ho rotto un legame tra fratelli. E ho tolto un figlio a sua madre. Non potrò mai perdonarmi tutto questo”

ha continuato il giovane.

Il californiano ha poi concluso che la notte del 26 agosto lo ha cambiato per sempre e non potrebbe più commettere errori del genere.

 

Impostazioni privacy