Manovra 2020: cosa potrebbe cambiare per l’8 per mille?

Cosa cambierà per l’8 per mille per l’anno 2020?

Lunedì 25 novembre 2019 sarà presentato il decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio: potrebbe contenere una nuova misura che regola il prelievo della percentuale Irpef di gestione statale.

L’obiettivo sarebbe quello di rendere più partecipe il contribuente, il quale può scegliere dove destinare la quota dei propri soldi che dovrà gestire lo Stato tra le seguenti categorie:

  • fame nel mondo,
  • calamità naturali,
  • conservazione beni culturali e ristrutturazione,
  • assistenza ai rifugiati,
  • efficientamento energetico degli immobili adibiti all’istruzione scolastica di proprietà pubblica.

Blocco effetto deroga soldi manutenzione scuole

La novità contenuta nella Manovra 2020 sull’8 per mille introduce il blocco dell’effetto deroga per i soldi destinati alla manutenzione statale delle scuole.

L’emendamento ha sancito che le risorse indirizzate alla voce sull’adeguamento degli edifici scolastici non possano essere derogate in altre destinazioni.

La finalità è quella di rafforzare gli interventi per messa in sicurezza, efficienza energetica e consolidamento delle strutture adibite a scuole.

Cos’è e a chi va?

L’8×1000 è la percentuale dell’imposta fissa sui redditi delle persone fisiche (IRPEF) che i contribuenti possono destinare ad alcune attività di rilievo sociale e culturale dello Stato italiano o di una confessione religiosa che li utilizzerà per finalità di culto, sociali, culturali.

Si potrà destinare l’8 per mille 2019 alle seguenti 12 categorie di destinatari:

  • Stato;
  • Chiesa Cattolica;
  • Chiesa Evangelica Luterana;
  • Chiesa valdese;
  • Unione delle Chiese cristiana avventiste del 7° giorno;
  • Unione delle Comunità ebraiche;
  • Assemblee di Dio in Italia;
  • Sacra arcidiocesi ortodossa;
  • Chiesa Apostolica;
  • Unione Buddista;
  • Unione cristiana Evangelica Battista;
  • Unione induista.

Il sistema è disciplinato dalla L. 222/1985. Prima dell’entrata in vigore di tale normativa lo Stato italiano retribuiva direttamente il clero cattolico con il meccanismo della “congrua”.

Oggi qualunque cittadino contribuente può assegnare l’8 per mille a uno dei soggetti beneficiari compilando il modulo 730-1.

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