Tensione alle stelle nel Kashmir dopo la revoca dello status speciale. Rischio di una gerra tra India e Pakistan

Nel Kashmir la tensione è alle stelle da quando, lunedì, il governo indiano ha revocato lo status speciale. La regione, contesa tra India e Pakistan, da allora vive nel pieno della protesta. Blackout, arresti e già una vittima rendono chiara l’attuale situazione.
Tensioni nel Kashmir: un morto e oltre 100 arresti
Da quando il Kashmir indiano è stato travolto dalla protesta, il clima è diventato caldissimo. Stando a quanto riferito dai media locali, un giovane manifestante è morto durante il coprifuoco. Inseguito dalla polizia, sarebbe annegato dopo essersi buttato nel fiume della città di Srinagar.
Oltre alla prima vittima accertata, ci sarebbero almeno sei manifestanti feriti e finiti in ospedale dopo essere stati raggiunti da colpi di arma da fuoco.
Le grandi proteste delle ultime ore hanno poi portato anche a decine di arresti. Al momento oltre cento esponenti di vari partiti politici ed attivisti del Kashmir sono finiti in carcere. A confermarlo, senza però rivelarne le identità – come riferisce il quotidiano The Hundu – sarebbe stato un funzionario locale.
Pakistan chiude rapporti con l’India
Nella giornata di mercoledì, il Pakistan ha deciso di rivedere anche i suoi rapporti con l’India. Intanto ha deciso di sospendere le relazioni commerciali bilaterali. Ha inoltre annunciato l’intenzione di espellere gli ambasciatori indiani dal Paese e di procedere nel medesimo modo con gli omologhi a Nuova Delhi.
Rischio concreto di una guerra
La situazione di forte crisi ha aumentato inevitabilmente il rischio di una guerra. Ad esserne certo è il primo ministro del Pakistan, Imran Khan:
“Gli ultimi sviluppi nel Kashmir potrebbero portare a una guerra convenzionale tra India e Pakistan”.
Secondo il premier potrebbero esserci “conseguenze per il mondo intero”.
“Potrebbe essere spazzata via la popolazione locale”.