Droplet, che cos’è la distanza di sicurezza anti contagio coronavirus?

Droplet: che significa il neologismo coniato dal Decreto approvato da Conte?

Che cos’è il Droplet? Si tratta della distanza di sicurezza anti contagio coronavirus.

In altre parole è la distanza che deve essere tenuta tra due persone per ridurre il rischio di contagio virus cinese.

Il termine “droplet” ha cominciato a circolare sul web nelle ultime 24 ore.

Questo neologismo è stato coniato dallo stesso Premier Conte, che lo ha inserito all’interno del Decreto approvato in seguito al CdM.

Il nuovo Decreto fissa le regole per affrontare l’emergenza coronavirus Regione per Regione.

Droplet: che cos’è?

Come già anticipato il “droplet” è la distanza di sicurezza che deve essere mantenuta tra due persone per evitare il contagio da coronavirus.

Essa deve essere di almeno un metro.

Anche all’interno dei musei, dei luoghi di cultura, degli istituti è necessario evitare sovraffollamenti e rispettare la giusta distanza per evitare il contagio del virus.

Questo neologismo non è una scelta casuale, ma significa “gocciolina” per alludere alle gocce di saliva che si disperdono nell’aria quando respiriamo, starnutiamo, tossiamo, etc.

Se si mantiene la distanza di almeno un metro da una persona si può “correre ai ripari” e prevenire ogni contagio da coronavirus.

Droplet un metro: è sufficiente?

Ma siamo proprio sicuri che la distanza di sicurezza di un metro rappresenta una misura sufficiente per prevenire il contagio da coronavirus?

A dare una valida risposta è l’infettivologo Massimo Galli dell’Università di Milano-Ospedale Sacco, che sottolinea che la distanza da mantenere per evitare il contagio da coronavirus deve essere di 1,82 metri.

Il droplet non è una misura facile da mettere in pratica, non è possibile controllarlo costantemente all’aperto, ma deve essere lasciato al buon senso di ognuno di noi.

Coronavirus: chi apre e chi chiude

Fino all’8 marzo restano chiusi centri fitness, centri sportivi e palestre, mentre continuano a restare aperte le chiese e i luoghi di culto, anche se non saranno celebrate le messe.

Rimangono sospese per adesso le lezioni negli Atenei universitari.

 

 

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