Emergenza sanitaria Coronavirus: deceduti altri 2 medici, il bilancio sale a 69 camici bianchi

Crisi sanitaria Coronavirus: sale il bilancio dei medici morti

La Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, ha comunicato che altri due medici sono morti dopo essere stati contagiati dal Covid-19.

Si tratta di Gianpaolo Sbardolini, medico di medicina generale e di Marcello Cifola, otorinolaringoiatra.

Gianpaolo Sbardolini era uno storico medico di Palazzolo, classe 1941, che aveva aperto lo studio nella seconda Villa Kupfer al centro anziani, poi negli ultimi anni sopra la farmacia Cottinelli.

“Il dottor Sbardolini è stato un medico che ha seguito e curato intere generazioni di palazzolesi”,

ricorda il sindaco Gabriele Zanni.

Dall’inizio della pandemia il bilancio dei medici deceduti è salito a 69 vittime.

Emergenza sanitaria Coronavirus: l’intervento di Anaao-Assomed

Il sindacato dei medici ospedalieri Anaao-Assomed ha reso noto come il numero degli operatori sanitari contagiati ha superato i 10.000 casi, di cui il 20% sono medici.

Il Sindacato ha posto l’accento sull’impreparazione delle strutture sanitarie nel fronteggiare l’epidemia coronavirus.

Inoltre, c’è stata una tardiva attivazione delle misure di contenimento negli ospedali e, soprattutto, nei pronto soccorso.

Le protezioni arrivate dalla Protezione Civile

“non sono idonee all’utilizzo sanitario”,

sottolinea la Fnomceo.

Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, denuncia che la Protezione Civile, dopo ulteriori e approfondite indagini, ha confermato che il materiale non era conforme a quello ordinato.

Anelli si attende che i medici e tutto il personale sanitario possa contare finalmente su dispositivi sanitari e strumenti di protezione idonei ed adeguati all’esposizione professionale.

Emergenza sanitaria coronavirus: Tagli alla sanità che non bisognava fare

L’Italia è in emergenza sanitaria, impreparata a sopportare l’urto della pandemia del Covid-19.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Italia ha dimezzato i posti letto per i casi acuti e la terapia intensiva, passati da 575 ogni 100 mila abitanti ai 275 attuali.

La sanità pubblica italiana ha perso più di 46 mila unità di personale dipendente tra il 2009 e il 2017.

Gli ospedali e i pronto soccorso, sotto pressione al nord, potrebbero non essere in grado di reggere la diffusione dei contagi.

 

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