Coronavirus: il Governo si riunisce per decidere insieme alle regioni, su rientri e discoteche

I nuovi positivi da coronavirus non accennano a diminuire. Si tratta anche di contagi da ritorno. Perciò il Governo detterà nuove regole per i rientri e le discoteche.

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I rientri e gli assembramenti nelle discoteche spaventano per il coronavirus. Sono 481 i nuovi positivi in un giorno mentre i decessi sono arrivati a 10.

Salgono i contagi

I nuovi positivi al coronavirus sono soprattutto dovuti rientri da vacanze all’estero e da serate nelle discoteche. In un giorno, si sono registrati 481 nuovi casi e 10 decessi. Le uniche regioni senza nuovi contagiati sono: Valle d’Aosta, Molise e Basilicata, Provincia Autonoma di Trento. I dati preoccupano in Lombardia, con un incremento di +102.

Per evitare nuovi focolai, nel corso di una riunione del Governo con le Regioni, si cercherà di stilare una lista di nuove disposizioni sanitarie che, le persone rientranti dall’estero, dovranno rispettare. Le disposizioni, però, riguarderanno anche gli assembramenti nelle discoteche, soprattutto in vista del Ferragosto.

Il virus è ancora in circolo e la preoccupazione per una seconda ondata è viva. E’ necessario, perciò, che le misure di sicurezza siano uniformi per tutte le regioni d’Italia.

Rientri dall’estero e serate in discoteca. Dunque, sono questi i due punti della riunione straordinaria convocata da Boccia, ministro degli Affari Regionali.

Alla ricerca di una soluzione condivisa

La riunione straordinaria servirà anche ad evitare che le singole regioni prendano provvedimenti da sole. Cosa che sta già avvenendo, un po’ in tutta Italia, a macchia di leopardo.

Per quanto riguarda gli assembramenti in discoteca, l’obiettivo è contrastarli, portando a controlli più rigorosi. Lo stesso vale per gli stabilimenti affollati. Non è escluso che vengano presi altri provvedimenti.

Sul fronte dei rientri, in particolare da Grecia, Spagna, Croazia e Malta, la proposta del Governo è quella che le singole regioni possano svolgere dei test. Un obbligo che si estenderebbe anche a chi rientra da altri paesi a rischio. I test dovrebbero essere effettuati nei luoghi di sbarco.

Tra le ipotesi al vaglio, oltre ai test rapidi, ci sarebbe anche la comunicazione alla Asl. In ogni caso, dovrebbe essere consentito alle persone di presentare un certificato di test già effettuato, nelle 72 ore precedenti. Un’altra ipotesi, sarebbe quella di comunicare il rientro alla Asl e poi effettuare il tampone entro le 48 ore.

Un obbligo dettato dai numerosi contagi di ritorno registrati nelle ultime settimane. Ad esempio, sono stati dieci i ragazzi della lombardia tornati positivi da una vacanza in Croazia. Nel loro gruppo, partecipavano al viaggio oltre 150 ragazzi, tutti rientrati attorno al 1 agosto. L’Ats milanese è al lavoro per stilare una mappa dei contagi.

In Liguria, invece, i 26 nuovi positivi, di cui 2 avevano soggiornato a Corfù, avevano partecipato ad una grigliata. All’appuntamento mangereccio, avevano partecipato diversi operatori sanitari, alcuni con origine equadoriana. Toti, presidente della Regione Liguria, ha riferito che è stato un positivo a contagiare diversi altri soggetti. A Bordighera, invece, dei sette nuovi positivi, 5 erano rientrati dalle vacanze in Croazia.

Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, invece, ha creato nella giornata odierna, una mini zona rossa attorno al paese di Sant’Antonio Abate. Già il sindaco del paese aveva disposto la chiusura dei luoghi di aggregazione nella giornata di ieri.

Nei giorni scorsi, nell’Hotel La Sonrisa, diventato celebre ai più per un reality show televisivo, si è tenuta una festa di famiglia. A seguito della festa, sono risultate positive al coronavirus 27 persone. Una delle persone contagiate, nei giorni scorsi, è stata ricoverata al Cotugno di Napoli ma ora è in miglioramento.

De Luca, per questo motivo, ha deciso di chiudere non solo la nota struttura ricettiva ma anche le stradine che vi portano, creando una mini zona rossa.

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