Coronavirus, in Veneto la prima vittima italiana: chi era Adriano Trevisan

Il coronavirus è arrivato anche in Italia e la prima vittima si chiama Adriano Trevisan di 78 anni, padovano. Ecco gli aggiornamenti.

Coronavirus, in Veneto la prima vittima italiana: chi era Adriano Trevisan
Adriano Trevisan

Adriano Trevisan è la prima vittima italiana del coronavirus: il contagio sta prendendo piede sia in Lombardia e sia in Veneto e le misure di sicurezza sono di alto livello.

Chi era Adriano Trevisan

Il virus è arrivato anche in Italia e nella giornata di ieri ha scritto la sua prima vittima. Si tratta di Adriano Trevisan, uomo di 78 anni residente a Padova. Un muratore in pensione con tre figli  che era stato ricoverato in Ospedale dieci giorni fa per alcune gravi patologie.

Era in cura in terapia intensiva e le sue condizioni si sono aggravate durante la serata di ieri, per poi decedere alle 22.45.

Il Governatore Zaia ha affermato nel pomeriggio:

“Per noi le analisi sono positive, stiamo aspettando conferma dallo spallanzani. siamo preoccupati!”

Sempre in Veneto c’è una seconda persona risultata posiva al test del virus ed ha 68 anni. È ricoverato e i suoi tamponi sono stati inviati allo Spallanzani di Roma per la quale si attendono i risultati. La mappatura dei due contagiati è in corso così come i tamponi su tutto il personale dell’Ospedale di Schiavonia.

Da quanto emerge sembra che ci sarebbero diversi test positivo ma il numero certo si potrà avere nelle prossime ore. Il test verrà sottoposto a circa 600 persone in totale all’interno dell’ospedale.

Tutte le manifestazioni sono state sospese, chiuse le scuole e i mezzi pubblici non possono circolare: sono misure preventive al fine di circoscrivere il virus al meglio.

La questione da capire è come i due si siano infettati, non essendo mai andati in Cina e non avendo frequentato alcuna persona rientrata dai Paesi asiatici.

La situazione del Coronavirus in Italia

I contagi in Lombardia sono saliti a 16  – in Lazio sono 3 e in Veneto 1. Ora, l’uomo rientrato dalla cina il 21 gennaio sembra essere risultato negativo ai primi test.

La ricerca non è solo su tutti gli spostamenti della persona che ora è in ospedale, in pessime condizioni, ricoverato in Terapia Intensiva e positivo al test ma anche al vero paziente zero.

La moglie ha ricordato che suo marito più volte si era incontrato con un “amico rientrato dalla Cina” e forse da quell’incontro potrebbe essere partito tutto quanto.

Tra i contagiati anche cinque medici dell’Ospedale di Codogno.

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