Coronavirus, De Luca: “In Campania vietati jogging e passeggiate, grave il sì del Governo”

Mentre il Viminale apre alla possibilità delle passeggiate con i propri figli, seppur sotto casa, Vincenzo De Luca vieta ogni tipo di uscita ai suoi concittadini.

de luca

L’ira del governatore De Luca contro il governo, che consente una passeggiata vicino casa per un genitore alla volta con i propri figli.

La Circolare del Ministero dell’Interno sugli spostamenti

Il Viminale ha emesso una nuova circolare riguardante gli spostamenti.

Nella circolare si chiariscono ulteriormente le motivazioni delle uscite a piedi, durante l’emergenza. È possibile, per un solo genitore alla volta, uscire con i figli piccoli per una breve passeggiata.

È quindi concesso fare una camminata nei pressi della propria abitazione con i figli minori. Resta il divieto di fare jogging.

La circolare non ha trovato il gradimento di molti. Primo fra tutti, l’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, che ritiene la possibilità di uscire come un pericoloso allentamento delle misure restrittive.

Il presidente De Luca vieta jogging e passeggiate

Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, non ha accolto di buon grado la circolare del governo.

Come evidenzia anche Fanpage, il governatore ha ribadito il divieto di fare jogging o passeggiate nella sua regione. De Luca ha duramente criticato le nuove normative ministeriali.

“Considero gravissimo il messaggio del Ministero: si trasmette l’idea che l’epidemia sia alle nostre spalle”

ha detto il presidente.

Il timore del governatore è che un allentamento delle misure restrittive posaa generare focolai dove l’epidemia è ancora sotto controllo.

In Campania resta quindi in vigore l’ordinanza regionale, che vieta ogni attività sportiva all’aperto e non consente alcuna passeggiata, neppure con i figli piccoli.

Intanto, la curva dei contagi nella regione sta lentamente salendo. Finora si registrano 2.092 casi di persone risultate positive al coronavirus. Sono 133 i pazienti deceduti, 88 quelli guariti, di cui 20 totalmente guariti e 68 clinicamente guariti.

 

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