Covid, imprenditori cinesi di pellicce lucrano sulla chiusura degli allevamenti di visoni

Sono molti i paesi del mondo che a seguito della pandemia stanno vietando l’allevamento di visoni. Con un’unica eccezione: la Cina.

La richiesta di pellicce di visone, nonostante gli abbattimenti, è rimasta invariata.

In Cina si lucra con la pandemia

In Europa e nel mondo son tantissimi i Paesi in cui ora si vieta l’allevamento di visoni.

Un discorso economico che cade pesantemente sulla testa di numerosi allevatori come anche in Italia e in Danimarca.

La Danimarca, il principale allevatore nel mondo, ha avviato lo sterminio di milioni di visoni, per scongiurare il dilagare di una pandemia che sembra vestire i panni di un’apocalisse, come non se ne sono viste in questi anni.

Tuttavia c’è una nazione che sembrerebbe aver passato il segno andando controcorrente e per mere ragioni economiche a sentirlo si resta senza parole: la Cina.

Quello che fa tremare l’Europa, al punto di abbattere milioni di visoni nel mondo per timore che diffondano una nuova versione del covid, non fa nessun effetto ai cinesi.

Come riportato anche da GreenMe, i cinesi stanno letteralmente approfittando dell’aumento dei prezzi della pelliccia.

La notizia ha una fonte autorevole, nasce dalla nuova inchiesta di Reuters, è di una serie di reportage di Yew Lun Tian e Martin Pollard a Shangcun, David Stanway a Shanghai.

Le incongruenze della Cina

La Cina approfittando del fatto che, nonostante lo sterminio dei visoni, la domanda di pellicce sia rimasta pressoché invariata, ha deciso, senza alcuna remora, di approfittarne.

Il guadagno è visto anche dai commercianti che hanno prontamente alzato i prezzi, approfittando del fatto che le forniture siano notevolmente diminuite.

All’inizio della pandemia, abbiamo visto i mercati alimentari in Cina a cui è stata data da molti l’origine dell’epidemia. Mercati dove gli animali selvatici vengono allevati, chiusi all’interno di gabbie e macellati sul posto, per essere mangiati senza nessun controllo riguardo le norme sanitarie e di benessere animale.

Il governo cinese ha impiegato la linea rigorosa per debellare l’infezione e contenere i nuovi contagi.
Ma il movimento del denaro legato agli allevamenti di visoni è troppo ghiotto perché vi rinunci. Mostrerà la stessa accortezza circa i suoi allevamenti di visoni?

Da tutto il mondo, le associazioni che hanno a cura il benessere degli animali hanno chiesto che si vieti l’allevamento di animali da pelliccia.

La richiesta viene dalla pandemia COVID-19, che ha mostrato quanto l’allevamento intensivo in cattività sia non solo crudele ma anche dannoso per la salute umana.

Alcuni studi affermano che i visoni sono piuttosto inclini a contrarre l’infezione da covid dall’uomo e potrebbero ritrasmettere il virus all’uomo.

La Cina è a conoscenza dei rischi per la salute dell’allevamento intensivo di questi animali.

 

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