Caso Marco Vannini: l’appello inizierà l’8 luglio

Caso Vannini: l’avvocato della famiglia Celestino Gnazi ha annunciato la data fissata per l’udienza del processo

8 luglio 2020 è la data fissata per l’udienza del processo d’appello sulla morte di Marco Vannini davanti alla seconda Sezione della Corte di Assise di Appello di Roma.

Il processo d’appello per la morte di Marco Vannini comincerà mercoledì 8 luglio 2020: questa la data in cui è stata fissata l’udienza davanti alla Seconda Sezione della Corte d’Assise d’Appello di Roma, presidente Gianfranco Garofalo.

Infatti, il processo di appello sull’omicidio di Marco Vannini deve essere rifatto secondo la Corte di Cassazione.

All’annuncio del legale la mamma di Marco, Marina Conte, per l’emozione è stata colta da un leggero malore.

La donna è stata soccorsa dai familiari e dalle forze dell’ordine che l’hanno portata fuori in una stanza riservata.

“Abbiamo perso tante battaglie ma quella più importante l’abbiamo vinta”,

ha detto il babbo di Marco, Valerio Vannini.

Caso Vannini: processo da rifare

Marco Vannini è stato ucciso nel maggio 2015 da un colpo di pistola mentre si trovava in casa della fidanzata, Martina Ciontoli, a Ladispoli.

Gli Ermellini hanno disposto un nuovo processo d’appello per Antonio Ciontoli, principale imputato dell’omicidio, condannato in appello a 5 anni.

Nuovo processo anche per Maria Pezzillo, moglie di Ciontoli, e per i figli Federico e Martina, condannati a 3 anni.

Accolta la richiesta del Procuratore generale Elisabetta Cennicola di annullare la sentenza di secondo grado con cui Ciontoli si è visto ridurre la pena da 14 a 5 anni di reclusione.

Per gli altri imputati sono state confermate le condanne a tre anni.

Accusa Famiglia Ciontoli: menzogne e omissioni

La famiglia Ciontoli, secondo l’accusa, ha tenuto

“condotte omissive, menzognere e reticenti di fronte agli operatori sanitari”.

Secondo due testimoni il Sottufficiale di Marina, che si è attribuito la responsabilità del presunto colpo di pistola accidentale, avrebbe la pistola facile.

I due testimoni avrebbero avuto un incontro casuale con Antonio Ciontoli, che li avrebbe minacciati puntandogli contro la sua pistola.

 

 

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