Caso Siri, l’imprenditore Paolo Arata rompe il silenzio sulla corruzione: “Nessuna promessa”

Sul caso Siri ancora molti dubbi ma Paolo Arata rompe il silenzio, raccontando la verità sulla corruzione e sul loro rapporto

Caso Siri
Caso Siri – Paolo Arata

Paolo Arata rompe il silenzio su Il Corriere della Sera e parla del caso Siri e del loro rapporto, in merito alla vicenda di corruzione.

Il rapporto tra Arata e Siri

L’imprenditore protagonista anch’essi di questo caso ampiamente discusso, rompe il silenzio e racconta la sua verità attraverso Il Corriere della Sera.

L’imprenditore Paolo Arata è indagato all’interno dell’inchiesta per corruzione dell’ex sottosegretario, ma evidenzia:

“non ho mai parlato al senatore di denaro e fatto promesse di alcun tipo”

Evidenziando il loro rapporto di stima e amicizia, nonostante ci fossero solo due anni di conoscenza.

L’imprenditore, quando parla di denaro, fa riferimento alla tangente di 30 mila euro: soldi accettati presumibilmente dall’ex sottosegretario, al fine di dare il via alla modifica della norma al mini eolico:

“sono costernato per quello che sta subendo senza colpa”

Sottolineando che, secondo lui, c’è stata un’errata estromissione dal Governo.

L’intervista e il chiarimento di Paolo Arata

Durante l’intervista, il giornalista parla anche delle presunte intercettazioni telefoniche – dove l’imprenditore si sarebbe vantato della sua conoscenza con il sottosegretario, preziosa per inserire l’emendamento dell’eolico nel testo del Def.

La conversazione continua anche sul figlio di Paolo Arata – Federico – e sui rapporti in essere con Vito Nicastri, imprenditore considerato il Re dell’eolico:

“mio figlio è estraneo all’indagine e non sono mai stato socio di nicastri”

Mettendo il punto su un rapporto lavorativo inesistente, ma personale cessato nel momento in cui Nicastri ebbe problemi con la giustizia – per problematiche non legate alla sua attività.

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