Caserta, dei ristoratori hanno bloccato l’autostrada come protesta contro le restrizioni

I ristoratori avrebbero protestato a causa delle nuove restrizioni che il governo vorrebbe introdurre come il divieto di asporto non più dalle 22 ma dalle 18.

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Le ulteriori restrizioni del 16 gennaio danneggeranno anche i ristoratori

Momenti di tensione quelli vissuti in provincia di Caserta, nello specifico sull’autostrada A1 fra gli svincoli di Capua e Caianello. Qui un gruppo di ristoratori avrebbe bloccato il traffico come segno di protesta contro le nuove misure anti contagio.

I ristoratori avrebbe chiesto solamente di poter lavorare

Le ulteriori restrizioni, infatti, andrebbero a danneggiare ulteriormente quello che a conti fatti è stato il settore più danneggiato dall’inizio della pandemia. Come detto dagli stessi ristoratori, infatti, loro “vogliono solo lavorare”.

I titolari delle attività in questo caso sono della Campania dove al momento, come nella maggior parte della nazione, è zona gialla. Questo significa poter stare aperti e servire ai tavoli fino alle 18 dal lunedì al venerdì con possibilità di asporto fino alle 22, mentre il delivery non ha limiti di orario.

Divieto di servizio ai tavoli nei weekend

Obbligo di chiusura e solo servizio di asporto e delivery, invece, nei fine settimana. Questo, inoltre, sarebbe il volantino integrale con cui i ristoratori avevano organizzato la protesta:

“Marcia su Roma, mercoledì 13 Gennaio ore 9.00 appuntamento all’area di servizio di Teano. Marceremo in auto a bassa velocità in direzione Roma creando disagi alla viabilità, chiedendo di comunicare le nostre richiesti agli alti gradi del Governo. Tutti in auto, affiancati e accodati. L’impegno è richiesto almeno per tutta la giornata”.

Dal 16 gennaio, infine, dovrebbero persino andare in vigore misure ancora più stringenti per ristoranti, bar, gelaterie etc. Oltre al coprifuoco ed la conferma del divieto di spostamento fra le regioni, infatti, i ristoranti vedrebbero diminuirsi l’orario per le consegne da asporto passando dalle attuali 22 alle 18.

Un ulteriore imposizione dunque che non farà sicuramente felici i ristoratori e che vedranno, ancora una volta, le loro proteste cadere nel vuoto.

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